giovedì 5 maggio 2011

Più soldi per le auto blu che per i Beni Culturali

L’Italia, la nazione con più siti Unesco, cioè col maggior numero di monumenti preziosi a tal punto da essere considerati "patrimonio dell’Umanità", sta distruggendo la sua ricchezza: i beni dell'arte e della cultura. Al danno culturale va sommato quello economico. Il Belpaese era il primo al mondo nel turismo, ma oggi è scivolato verso un anonimo 28° posto, mentre il portale www.italia.it, il sito ufficiale del turismo in Italia, finanziato con milioni di euro dal governo, ha la poco invidiabile posizione di 184° fra i siti web più visitati del pianeta.

Una disfatta considerato il valore potenziale dei nostri monumenti, che avrebbero la capacità di risollevare le sorti economiche di città, cittadine e paesini di provincia. E mentre la politica è troppo concentrata a risolvere la crisi economica tagliando i fondi alla cultura, questa amara vicenda finisce in un libro edito da Rizzoli dal titolo Vandali.

La trama del volume scritto dagli inviati del Corriere della Sera Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella è, come sottolineato dal sottotitolo, l'assalto alle bellezze d'Italia e cioè come una politica, disinteressata alla cultura e che denota un senso di fastidio delle classi dirigenti verso la salvaguardia e la conservazione dei beni culturali nostrani, abbia determinato uno scenario di caccia selvaggia ai monumenti sopravvissuti.

Una serie di esempi tratti dalla cronaca quotidiana ci restituiscono vicende come quella del tempio di Apollo a Selinunte, ingabbiato per undici anni dalle impalcature perché nessuno le smonta, oppure come l'inestimabile villaggio preistorico di Nola, affogato nell'acqua perché la pompa non funziona; ed ancora come i mosaici di Pompei, che si sgretolano perché il commissario è impegnato a comprare mille bottiglie di vino "pompeiano" da 55 euro o a censire 55 cani randagi spendendo 103 mila euro. L'Italia presa dall'assalto del cemento è un altro scenario disarmante che il libro ci racconta attraverso la campagna veneta di Palladio e del Giorgione, raccontata usando le parole del poeta Andrea Zanzotto: "intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata" da un caos di villette, ipermercati e capannoni.

E ancora la tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono undici milioni di italiani, a discapito delle unicità degli ambienti naturali. La Cultura è dunque senza idee? Si, sopratutto nei palazzi del potere, secondo il saggio Italia Reloaded, curato dal critico d’arte Christian Caliandro e dall'economista Pier Luigi Sacco.

Dallo studio della Commissione Europea sulla produzione culturale degli Stati membri l'Italia risulta 12esima. Getta acqua sul fuoco Il Giornale affidandosi al rapporto annuale di Federculture, dal titolo 'La cultura serve al presente', per descrivere uno scenario per nulla preoccupante. Per il quotidiano i tesori italiani, un ingombrante patrimonio culturale, non sono una tomba e l’Italia non è un paese di zombie culturali. Bisogna crederci? Un dato è certo: le sole auto blu, utilizzate per funzioni di rappresentanza pubbliche, costano due volte e mezzo l'intero stanziamento per i Beni culturali!

Fonte: Agenzia radicale

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