giovedì 26 maggio 2011

LAVORO: USB, DIPENDENTI INPDAP 'PIGNORANO' AUTO BLU DIRIGENTI

(ASCA) - Roma, 25 mag - Questa mattina a Roma, dopo aver convocato l'assemblea dei lavoratori della Direzione Generale dell'Inpdap, l'Unione Sindacale di Base ha deciso di effettuare il ''pignoramento delle auto blu in uso ai vertici dell'istituto ed alla Dirigenza, bloccandole con catene''.

L'iniziativa simbolica, spiega una nota Usb, e' stata attuata ''per protestare contro la mancata approvazione definitiva del Contratto Integrativo, firmato a novembre 2010, ed al conseguente mancato pagamento del trattamento accessorio collegato alla produttivita'. Mentre l'Inpdap ha gia' certificato ed acquisito a bilancio il raggiungimento di tutti gli obiettivi di produzione fissati per il 2010, i lavoratori sono in credito con l'Istituto per un importo pari a circa 1.200 euro medi pro capite come premio di produzione''.

''A fronte del debito che l'Istituto ha con i suoi dipendenti, visto l'uso quantomeno generoso delle auto blu, e ritenendo inaccettabile tale situazione, la USB ha effettuato il pignoramento delle auto'', spiega Massimo Briguori, del Coordinamento nazionale USB Pubblico Impiego, che denuncia: ''Gli stessi membri del Collegio dei Sindaci, che in rappresentanza dei Ministeri Vigilanti fanno le pulci al Contratto Integrativo dei dipendenti bloccandone l'approvazione, si gratificano di un gettone di presenza per la partecipazione alle commissioni di gara. Questo gettone, pur ridotto agli attuali 30 euro a seduta, risulta esente dalla tassazione Irpef in quanto percepito a titolo di rimborso spese, mentre i lavoratori pagano l'Irpef perfino sui 12 euro del ticket mensa''.

martedì 17 maggio 2011

Auto blu - Gagliardi: “La Genova turistica non è un parcheggio, stiamo al passo con l’Europa”

Genova. Continua a Tursi la crociata contro le auto blu indetta dal consigliere comunale del Pdl, Alberto Gagliardi.

Oggi durante il consiglio comunale, è stata avanzata l’ennesima interrogazione a risposta immediata per cercare di limitare “l’invasione delle auto blu delle forze dell’ordine nelle eccellenze turistiche della città”

“È una mia crociata in favore della Genova turistica e culturale – spiega Gagliardi – Proprio recentemente è stato ribadito che via Garibaldi è una delle strade più belle d’Europa. Sicuramente può essere aperta al transito per le auto delle forze dell’ordine, ma non deve diventare un posteggio. Sarebbe un pessimo esempio per tutti i cittadini”.

Oltre a via Garibaldi, però, la situazione sembra interessare anche altre zone storiche del capoluogo ligure.

“Anche in altre zone tipo piazza Matteotti – continua il consigliere comunale – ci sono alcuni punti strategici che sono fondamentali per il futuro turistico e culturale della città. Ci sono state tante promesse ma come al solito la situazione resta invariata. Convegni, conferenze, non devono diventare una scusa per far stazionare auto blu per un’intera giornata in strade storiche”.

“Così come avviene in altri Paesi – conclude Gagliardi - il personale e i politici dovrebbero solo essere accompagnati. Le auto potrebbero posteggiare in luoghi più idonei per poi tornare a prendere le autorità”.

Fonte: genova24

martedì 10 maggio 2011

Auto blu, enti inutili, farmaci costosi: sul tavolo di Tremonti un piano di tagli agli sprechi

ROMA – Novatamila auto blu da tagliare perché non indispensabili, un settore che costa ogni anno 4 miliardi; farmaci che, in Sicilia ad esempio, costano fino a 250 euro in più che altrove; due o più impiegati per una mansione che nemmeno richiede intervento umano; enti inutili e mai cancellati. Sono alcuni esempio della voce “sprechi” nel settore spesa pubblica, un elenco dettagliato che a breve arriverà sulla scrivania del ministro Tremonti per una serie di tagli.

Il ministro ha commissionato al tecnico Piero Giarda un’analisi della situazione per iniziare un piano di tagli alla spesa pubblica. A quanto pare il rapporto suggerirà a Tremonti anche un metodo diverso di risparmiare, non più basato sui “tagli lineari” (quelli che hanno fatto arrabbiare più di qualche ministro) ma sulla “spending review”, ossia sulla selezione della spesa. Si legge nel rapporto che l’obiettivo è “cancellare interi pezzi dell’intervento pubblico perché non più rilevanti”.

Il settore più urgente dove “sfoltire” è quello delle auto blu, dove già il ministro Brunetta aveva giurato di voler intervenire. Il ministro dell’Economia potrebbe optare sul noleggio “tutto compreso”, anziché mantenere una flotta di auto che costa 4 miliardi l’anno: secondo gli ultimi calcoli le auto blu da tagliare in Italia sarebbero 90mila.

Fonte: blitz quotidiano

lunedì 9 maggio 2011

P.A.: NEL 2010 DIMINUISCE NUMERO AUTO BLU

ROMA (ITALPRESS) – Si riduce nel 2010 il parco auto delle pubbliche amministrazioni rispetto all’anno precedente. Lo rende noto il ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione. “Come annunciato nelle scorse settimane, FormezPA sta curando un nuovo monitoraggio nazionale del parco auto in dotazione a tutte le pubbliche amministrazioni – si legge nel comunicato del dicastero -. Il monitoraggio in atto sta verificando la consistenza del parco auto
e degli assegnatari, la dotazione del personale impiegato nelle funzioni di gestione e custodia delle autovetture, i chilometri percorsi e le spese di gestione sostenute nonche’ le eventuali misure adottate dalle amministrazioni per razionalizzare il
servizio”.
Avviata lo scorso 29 marzo, questa rilevazione e’ stata realizzata attraverso la compilazione di un questionario online. La prima fase della raccolta dati si concludera’ il prossimo 16 maggio. Il questionario e’ stato inviato a oltre 10 mila amministrazioni centrali e locali. I questionari pervenuti vengono sottoposti a un
primo controllo di coerenza dei dati forniti nelle varie risposte. In caso errori o di mancanze, l’amministrazione viene contattata per completarli o correggerli. Finora sono circa 500 le amministrazioni centrali e locali particolarmente rappresentative
che sono state contattate e assistite per una verifica dei dati forniti. Alla data dello scorso 5 maggio sono state 3.169 amministrazioni (il 29,8% del totale) ad aver correttamente compilato e trasmesso online il questionario.
La percentuale di risposta risulta superiore al 40% in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto e inferiore al 16% in Calabria, Sicilia, Basilicata e Molise. Secondo le stime sui dati finora disponibili, nel 2010 il parco
auto delle pubbliche amministrazioni (con esclusione delle auto con targhe speciali e/o dedicate a finalita’ di sicurezza e vigilanza) risulta in riduzione rispetto al 2009. “Analizzando le singole categorie di autovetture – sottolinea il ministero – al
momento si osserva una riduzione del 10% delle auto ‘blu blu’ (di rappresentanza politico/istituzionale, a disposizione di autorita’ e vertici istituzionali delle amministrazioni centrali e locali), del 7,1% delle auto ‘blu’ (di servizio, generalmente con autista, a disposizione di dirigenti apicali) e dell’1,4% delle auto
‘grigie’ (generalmente senza autista, a disposizione degli uffici per attivita’ strettamente operative: visite ispettive, controlli, manutenzioni, sopralluoghi, ecc.)”.

Fonte: italpress

Costano 3 milioni di euro l'anno i 9 nuovi sottosegretari

Il Fatto quotidiano fa un po' di conti. Il dissenso esplode anche a Radio Padania.
Berlusconi ne ha promessi altri 10, ma già i costi dei 9 sottosegretari ("senza incarico") appena nominati sono esorbitanti.
Il Fatto quotidiano, nel numero oggi in edicola, fa un po' di conti. E c'è di che impressionarsi, specie quando Tremonti & C. impongono tagli a ogni pie' sospinto.
Ecco il conteggio del quotidiano diretto da Antonio Padellaro: indennità lorda di sottosegretario 40.456 euro l'anno. Capo di gabinetto: 160.000 euro. Due autisti per "l'auto blu": 72.000 euro. Possibilità di utilizzare personale e di avere un ufficio stampa: 72.000 euro. Totale per ogni sottosegretario: 352.456 euro. Moltiplicato per 9 (per ora, se arrivano gli altri dieci ci saranno da aggiornare i conteggi. 3.172.104 euro.
In più, precisa Il Fatto quotidiano, siccome i nuovi sottosegretari sono tutti deputati o senatori, ognuno di loro percepisce dalle casse dello Stato 170.000 euro dalla Camera e 180.000 dal Senato.

Scoppia la protesta a Radio Padania

La cosa non va giù anche a molti elettori leghisti.
E la loro protesta - come racconta oggi la Repubblica - esplode anche a Radio Padania, il cui Forum è tutto un ringhio.
"Ma che meraviglia - attacca Docsog - altri nove sottosegretari. E con la benedizione di Bossi! Io non ci sto più".
E il veneto Luigi si chiede: "Ma non dovevano diminuire i quaranta che già magnan sora all'uno che laora?". E Rickyross non si dà pace: "Bossi si è feumato il cervello. Cosè che ha duro? E pensare che lo seguivo dalla fine degli anni ottanta ma ora è irriconoscibile. Nove sottosegretari immondi e altri dieci in cantiere. Incredibile...".

Le notizie precedenti: attesa un'altra infornata
Dopo l’infornata di sottosegretari fatta ieri da Berlusconi emergono con ancora più forza i malcontenti degli esclusi. A cominciare da Francesco Pionati che oggi si è detto ancora pronto a pazientare, ma che rivendica un posto da ministro, altrimenti “Sarà guerra”. ''Io sono snob e non mi metto mai in fila: preferisco cedere il posto agli assatanati e aspettare. Non mi hanno fregato, mi hanno chiesto di pazientare ancora per qualche giorno e se poi non succede niente sarà guerra''. Lo ha detto in due interviste sulle nuove nomine di governo, rispettivamente a Il Corriere della Sera e a La Repubblica, il portavoce dei Responsabili.
“Serve una compensazione”
''Io non sono legato al potere a tutti i costi - ha spiegato al Corriere - se questo non è legato a un progetto, alla politica. Sarò pesato dopo le elezioni e a quel punto chiederemo un bell'incarico di peso''.
Pionati ha comunque rimarcato come sotto il profilo politico il premier abbia chiesto ''sacrifici sempre ai più fedeli: ci vorrà pure una compensazione virtuosa'', aggiungendo che se il ministro ''l'ha fatto Ronchi non vedo percè non possa farlo anch'io''. E ha invece ricordato come ''il lavoro che ho fatto come reclutatore di coloro che poi hanno volto lo sguardo al centrodestra non ha raffronti''.

Fonte: il salvagente

giovedì 5 maggio 2011

Auto blu anche in Cina

Di fronte alle crescenti proteste (che poco filtrano sui media occidentali) i 16 dipartimenti del governo centrale cinese, compresi il Comitato centrale per il miglioramento dell'ordine pubblico attraverso delle misure globali, la Corte popolare suprema, la Procura popolare suprema e il ministero della sicurezza pubblica, hanno dovuto trovare un accordo per unificare e "democratizzare" le linee di intervento riguardanti i processi, l'arbitrato o ad altri mezzi giudiziari., troppo spesso affidati alla discrezionalità delle istituzioni locali complici degli speculatori e degli inquinatori.

Secondo il sunto delle linee direttive riportate dall'agenzia ufficiale Xinhua «Degli avvertimenti preliminari al rilevamento dei conflitti sociali sono necessari per risolvere le dispute attraverso la mediazione. Gli accordi di mediazione possono diventare un obbligo legale dopo essere stati riconosciuti giudiziariamente da dalle Corti di giustizia. Queste linee direttive determinano anche i rispettivi ruoli dei dipartimenti governativi interessati per prevenire i conflitti. Per esempio, le autorità delle risorse umane e della sicurezza sociale sono responsabili della gestione delle vertenze professionali, le autorità della salute dei conflitti medici. Infine, le autorità delle risorse territoriali sono incaricate delle operazioni di mediazione territoriali e fondiarie», proprio quelle che danno i grattacapi più grossi al potere centrale e che vedono implicate in frequenti casi di corruzione i quadri locali del Partito comunista cinese (Pcc).

Le nuove linee passano anche per un inedito coinvolgimento dell'embrionale società civile ed associativa che si sta sviluppando in Cina, pur mantenendo il tutto sotto il controllo dello Stato: «Le autorità incaricate della sicurezza pubblica dovranno fornire dei locali per le mediazioni ed invitare i volontari a partecipare a queste - spiega Xinhua - Il Comitato centrale per il miglioramento dell'ordine pubblico attraverso misure globali supervisionerà le performance delle agenzie governative nel loro compito di risoluzione dei conflitti sociali, indicando le linee direttive».

Oggi il Consiglio degli affari di Stato (Il governo centrale cinese), presieduto dal premier Wen Jiabao in persona, ha messo un altro tassello in questa specie di glasnost pechinese: si è impegnato ad aumentare le informazioni finanziarie pubblicate dal Partito comunista e dal governo «Al fine di migliorare la trasparenza». In un comunicato del Consiglio degli affari di Stato si legge che «La trasparenza dei bilanci pubblici non risponde ancora alle attese dell'opinione pubblica, alcuni dipartimenti tardano a pubblicare i loro bilanci ed alcune informazioni non sono abbastanza dettagliate».

Il governo centrale «Esorta i dipartimenti del Pcc ed i governi a gestire i loro fondi in accordo con la legge, a rendere pubbliche le informazioni finanziarie in più settori ed a svelare più ampi dettagli nei documenti pubblicati, in particolare in materia di spese destinate ai viaggi all'estero, all'acquisto di auto ed ai ricevimenti ufficiali».

Verrebbe da dire tutto il mondo è Paese per le auto blu: in Cina diversi funzionari e responsabili del Pcc hanno comprato auto di lusso per le loro attività di rappresentanza, ma poi le utilizzano a fini personali e per andare in vacanza. Xinhua denuncia anche la pratica di organizzare «Seminari e forum inutili» con fondi governativi, che fanno arrabbiare la popolazione. Il Consiglio degli affari di Stato ha deciso che «98 dipartimenti del Pcc e del governo a livello centrale dovranno pubblicare i loro bilanci quest'anno, dopo aver sottoposto questi documenti all'approvazione dell'Assemblea nazionale del Popolo», il Parlamento cinese.

Il ministero delle scienze e tecnologie ha pubblicato il suo bilancio il 14 aprile, diventando il primo ministero cinese a farlo. Secondo il suo budget, nel 2011 dovrebbe spendere circa 40,2 milioni di yuan (circa 6,11 milioni di dollari) solo in viaggi all'estero, in acquisti di auto e in ricevimenti ufficiali.

In un'intervista a Xinhua, Wang Yukai, professore della Scuola nazionale di amministrazione, sottolinea che «Richiamando le agenzie governative a pubblicare i loro bilanci, soprattutto le informazioni riguardanti i viaggi, i veicoli e i ricevimenti finanziati dal governo, il Pcc e il governo centrale dimostrano la loro risolutezza a stabilire un governo più trasparente. Inoltre il governo centrale si è impegnato a migliorare la trasparenza dei bilanci dei governi territoriali».

Ben venga la tardiva glasnost che stabilisce regole e rendiconti, ma viene da chiedersi come è stata governata la Cina negli oltre 70 anni di bilanci così opachi da essere sconosciuti e come il Pcc ed il governo riusciranno ad uscire da questa tenebrosa discrezionalità, che ha permesso i peggiori abusi ad un potere così intoccabile da considerarsi quasi sacro ed incriticabile.

Fonte: Greereport

Più soldi per le auto blu che per i Beni Culturali

L’Italia, la nazione con più siti Unesco, cioè col maggior numero di monumenti preziosi a tal punto da essere considerati "patrimonio dell’Umanità", sta distruggendo la sua ricchezza: i beni dell'arte e della cultura. Al danno culturale va sommato quello economico. Il Belpaese era il primo al mondo nel turismo, ma oggi è scivolato verso un anonimo 28° posto, mentre il portale www.italia.it, il sito ufficiale del turismo in Italia, finanziato con milioni di euro dal governo, ha la poco invidiabile posizione di 184° fra i siti web più visitati del pianeta.

Una disfatta considerato il valore potenziale dei nostri monumenti, che avrebbero la capacità di risollevare le sorti economiche di città, cittadine e paesini di provincia. E mentre la politica è troppo concentrata a risolvere la crisi economica tagliando i fondi alla cultura, questa amara vicenda finisce in un libro edito da Rizzoli dal titolo Vandali.

La trama del volume scritto dagli inviati del Corriere della Sera Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella è, come sottolineato dal sottotitolo, l'assalto alle bellezze d'Italia e cioè come una politica, disinteressata alla cultura e che denota un senso di fastidio delle classi dirigenti verso la salvaguardia e la conservazione dei beni culturali nostrani, abbia determinato uno scenario di caccia selvaggia ai monumenti sopravvissuti.

Una serie di esempi tratti dalla cronaca quotidiana ci restituiscono vicende come quella del tempio di Apollo a Selinunte, ingabbiato per undici anni dalle impalcature perché nessuno le smonta, oppure come l'inestimabile villaggio preistorico di Nola, affogato nell'acqua perché la pompa non funziona; ed ancora come i mosaici di Pompei, che si sgretolano perché il commissario è impegnato a comprare mille bottiglie di vino "pompeiano" da 55 euro o a censire 55 cani randagi spendendo 103 mila euro. L'Italia presa dall'assalto del cemento è un altro scenario disarmante che il libro ci racconta attraverso la campagna veneta di Palladio e del Giorgione, raccontata usando le parole del poeta Andrea Zanzotto: "intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata" da un caos di villette, ipermercati e capannoni.

E ancora la tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono undici milioni di italiani, a discapito delle unicità degli ambienti naturali. La Cultura è dunque senza idee? Si, sopratutto nei palazzi del potere, secondo il saggio Italia Reloaded, curato dal critico d’arte Christian Caliandro e dall'economista Pier Luigi Sacco.

Dallo studio della Commissione Europea sulla produzione culturale degli Stati membri l'Italia risulta 12esima. Getta acqua sul fuoco Il Giornale affidandosi al rapporto annuale di Federculture, dal titolo 'La cultura serve al presente', per descrivere uno scenario per nulla preoccupante. Per il quotidiano i tesori italiani, un ingombrante patrimonio culturale, non sono una tomba e l’Italia non è un paese di zombie culturali. Bisogna crederci? Un dato è certo: le sole auto blu, utilizzate per funzioni di rappresentanza pubbliche, costano due volte e mezzo l'intero stanziamento per i Beni culturali!

Fonte: Agenzia radicale

mercoledì 4 maggio 2011

Auto blu - Il legale: «È stato un esercizio legittimo: ha fatto come i suoi precedessori»

TRIESTE - Edouard Ballaman, l'ex presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia dimessosi a seguito della pubblicazione di un dossier sul suo uso dell'auto blu, dirà al giudice che «si trattava di un esercizio legittimo». Lo ha indicato oggi, interpellato dall'Ansa, l'avvocato difensore Luigi Fadalti.

«Noi sosteniamo - ha spiegato Fadalti, rispondendo a una domanda sui contenuti della difesa processuale - che in realtà si trattava di esercizio legittimo, di una facoltà del presidente del Cconsiglio regionale. Non abbiamo debordato, ma fatto né più né meno quello che hanno fatto tutti prima». Fadalti ha confermato che l'intenzione di Ballaman nel processo al Tribunale di Trieste che si apre martedì - e forse sarà rinviato, visto l'impegno istituzionale dell'ex presidente del Consiglio - è di andare al dibattimento. Il processo sarà il primo momento pubblico in cui Ballaman affronterà la questione scoppiata nel settembre 2010. In un interrogatorio in Procura, lo scorso 7 ottobre, Ballaman - si è desunto dall'atto di citazione davanti alla Corte dei Conti - aveva ammesso in molti casi di aver compiuto i viaggi in auto blu, ma in gran parte aveva contestato la ricostruzione suggerita dal dossier o giustificato gli stessi con impegni istituzionali.

martedì 3 maggio 2011

Auto blu - Gip accoglie richiesta spostamento udienza

(ANSA) - TRIESTE, 3 MAG - Il Gip di Trieste, Raffaele Morvay, ha accolto oggi l'istanza di spostamento per impedimento istituzionale presentata dai legali di Edouard Ballaman.

Nell'udienza preliminare, che vede l'ex presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia imputato di peculato sull'uso delle auto di servizio, il giudice ha riconosciuto l'impossibilita' da parte di Ballaman di prendere parte all'udienza, in quanto impegnato nella seduta odierna del Consiglio regionale, aggiornandola al prossimo 7 giugno.

mercoledì 27 aprile 2011

A4, auto blu sfreccia a 210 all'ora: chi c'era a bordo?

PADOVA. Un'auto blu che sfreccia a tutta velocità sull'A4. Una scena che stavolta non è andata giù a un lettore del mattino che l'ha segnalata al giornale. E' accaduto sabato scorso, in pieno giorno (alle 13.50) tra i caselli di Verona Sud e Verona Nord dell'A4, sulla carreggiata in direzione Milano.

Ed ecco dunque l'indignata lettera arrivata al mattino:
"Vorremmo proprio conoscere il nome e cognome di quel politico che era il passeggero in quella Lancia Delta (con targa EG...) che - con lampeggiante acceso - sfrecciava velocissima nel tratto Verona Sud - Verona Nord. Non sappiamo se la vettura trasportasse un ministro veneto, un sottosegretario veneto o un sindaco veneto. Né perché, quella vettura, violasse così visibilmente il codice della strada. Secondo noi, poveri cittadini e comuni mortali, nessun impegno politico può giustificare una velocità di circa 210 Km/ora.
Anche questo piccolo episodio costituisce un "segno dei tempi": l'oligarchia che ci governa si ritiene al di sopra delle regole, civili, penali o - semplicemente - legate al buon senso. Fino a quando, politico professionista, ti sarà concesso di abusare della nostra pazienza?"

Fonte: Mattino di Padova

venerdì 15 aprile 2011

Auto blu - P.a.: Brunetta, arriva portale 'intelligente' di Linea Amica

Sapere subito quanti punti si hanno sulla patente, come rinnovare il passaporto, se il proprio figlio va a scuola o magari quante sono le auto blu. Il tutto dialogando con un operatore via web anche attraverso una comunicazione verbale. Arriva il nuovo portale di Linea Amica http://www.lineaamica.gov.it/, il contact center della pubblica amministrazione, che si avvale di un grande motore di ricerca in grado di navigare dentro gli oltre 40 mila siti della pubblica amminsitrazione e di essere intelligente per selezionare le informazioni. Il portale e' dotato di multicanale in modo che si possa passare dal web al canale vocale, e quindi con la possibilita' di non rivolgere domande e ottenere risposte via voce o via web, o via telefonino. A illustrare la novita' e' il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta in una conferenza stampa a palazzo Chigi.(Adnkronos)

martedì 12 aprile 2011

Auto blu: monitoraggio della cilindrata, dei consumi, dei modelli ed altro ancora

Ogni promessa è un debito. Ancora di più se a promettere è il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, che nello scorso autunno aveva annunciato una proposta di legge sulla riduzione del parco autovetture della P.A. Con la direttiva n. 6/2011, emanata il 28 marzo 2011 e riguardante “Misure di contenimento e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni - Utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche”, il Ministro continua la sua battaglia volta a ridurre e razionalizzare il numero delle auto blu. Se la direttiva n. 6/2010 richiamava l’attenzione delle P.A. sulla necessità di adottare più efficienti ed efficaci modalità di gestione e utilizzo delle autovetture in dotazione, e aveva dato luogo ad una prima azione di monitoraggio a livello nazionale che ha permesso di conoscere il reale impatto economico e funzionale del servizio, la nuova direttiva, oltre a richiamare i più recenti provvedimenti in tema di finanza pubblica (in particolare il decreto legge n. 78/2010) che ribadiscono l’obbligo a contenere tali costi, fornisce ulteriori indicazioni alle amministrazioni per realizzare i risparmi richiesti dalle esigenze delle politiche di bilancio e per assicurare, al contempo, un soddisfacente livello di erogazione del servizio. “Il nuovo monitoraggio – sottolinea una nota del ministero per la P.A. e l’Innovazione – si propone di verificare la consistenza del parco auto e degli assegnatari, la dotazione del personale impiegato nelle funzioni di gestione e custodia delle autovetture, la percorrenza chilometrica e le spese di gestione sostenute. Alle amministrazioni viene inoltre richiesto di segnalare le eventuali misure attraverso le quali si sono perseguiti gli obiettivi di contenimento della spesa per la mobilità del personale, di trasparenza e ottimizzazione del parco autovetture”. Indicazioni ancora più esplicite arrivano dal Ministro Brunetta: “Le P.A. che devono fornirsi di auto blu dovranno porre specifica attenzione alla selezione dei modelli e delle cilindrate. Il contenimento dei costi – continua Brunetta – dovrà derivare anche dalla riduzione della potenza, della cilindrata, dei consumi, dei premi assicurativi e delle spese di manutenzione, nonché dalla scelta di allestimenti e modelli con caratteristiche di sobrietà e non eccedenza rispetto alle esigenze di utilizzazione delle autovetture”. Le Pubbliche Amministrazioni hanno tempo fino al 29 aprile per la compilazione del questionario. Sul sito di Formez PA è possibile consultare il questionario, le note per la compilazione e le FAQ. Per informazioni e assistenza alla compilazione del questionario on line è possibile contattare l’Help Desk Formez al tel: 06 82.888.782 oppure scrivere una email a: infoautoblu@formez.it Fonte: agorà magazine

martedì 5 aprile 2011

Da auto blu ad auto un po' più verdi

R

oma, 4 apr. - (Adnkronos) - Le auto 'blu' diventeranno un po' più... verdi. Anche se per il momento restano divise in 'blu-blu', 'blu' e 'grigie'. E' stato avviato dal ministero della Pubblica amministrazione il monitoraggio degli autoveicoli pubblici a disposizione delle amministrazioni centrali, regionali e locali: la mole dei questionari compilati sta già riversandosi nei computer di palazzo Vidoni.

Intanto la direttiva del ministro Renato Brunetta ha chiesto di valutare la possibilità di ripensare e rivedere al ribasso le cilindrate delle auto a disposizione: un primo passo per ridurre, oltre i costi, anche l'inquinamento, quando Oltreoceano il presidente americano Barack Obama annuncia che entro il 2015 negli Usa i veicoli governativi saranno 'verdi': elettrici, ibridi o alimentati da carburanti ecologici.

In Italia, entro il 29 aprile, tutte le amministrazioni pubbliche inserite nell'elenco Istat - già chiamate a non effettuare "spese di ammontare superiore all'80% della spesa sostenuta nell'anno 2009 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture" - dovranno quindi consegnare debitamente compilati i questionari inviati dal ministero per la "rilevazione quantitativa di tutte le autovetture in dotazione alle amministrazioni".

In particolare, le amministrazioni pubbliche dovranno aggiornare i dati relativi "al numero di auto utilizzate, assegnate in uso esclusivo e non esclusivo; al numero e alla qualifica degli assegnatari delle autovetture; al numero di auto di servizio a disposizione per le esigenze degli uffici; al costo complessivo delle autovetture e del servizio".

Tutto questo distinguendo la 'dotazione' in auto 'blu-blu' "utilizzate dalle alte cariche dello Stato, delle magistrature e delle autorità indipendenti o assegnate agli organi di governo di regioni e amministrazioni locali e ai vertici istituzionali degli enti pubblici centrali e locali"; in auto 'blu' "di servizio"; e in auto 'grigie' "a disposizione degli uffici".

Oltre che sul numero complessivo delle auto pubbliche, il monitoraggio ordinato dal ministro della Pubblica amministrazione Brunetta servirà a determinare "il numero delle auto entrate nella disponibilità dell'ente per le acquisizioni intervenute nel 2010; il numero e la tipologia degli assegnatari delle auto di rappresentanza, delle auto di servizio e delle auto a disposizione; le unità di personale adibito alla guida o impegnate nella gestione e nella custodia del parco auto; il costo annuale sostenuto nel 2010 per il personale; la percorrenza complessiva in chilometri e le spese di gestione delle autovetture".

Da segnalare, inoltre, "l'eventuale adozione di misure di contenimento della spesa, di ottimizzazione dell'utilizzo del parco autovetture e di trasparenza anche nei confronti dei cittadini". Proprio a tal proposito, da Palazzo Vidoni sono giunti 'suggerimenti utili' per raggiungere lo scopo dichiarato di un risparmio complessivo.

Si va dalla valutazione sull'opportunità di procedere alla dismissione del parco autovetture di proprietà alla riduzione del loro numero complessivo; dall'acquisto di autovetture a bassa emissione di agenti inquinanti, alla scelta dei veicoli prestando attenzione alla selezione dei modelli e soprattuto delle cilindrate, che vanno ridotte.

Tenendo in considerazione anche le possibilità di ricorrere a contratti di noleggio con o senza conducente o a convenzioni con società di taxi o di trasporto, senza scartare la 'extrema ratio' dell'utilizzo "condiviso con altre amministrazioni per percorsi in tutto o in parte coincidenti".

La precedente rilevazione statistica è stata effettuata tra il maggio e il settembre del 2010, quando al quesito del ministero della P.a. rispose il 55% delle amministrazioni centrali, regionali e locali; percentuale che sale al 71% se si escludono i piccoli Comuni. Il parco auto risultava composto da circa 86.000 veicoli, di cui 5.000 'blu-blu' di rappresentanza politico-istituzionale, 10.000 'blu' di servizio con autista e 71.000 'grigie' a disposizione degli uffici per attività operative, senza autista.

In particolare, nella pubblica amministrazione centrale, vale a dire in ministeri, agenzie, università, enti pubblici, il parco auto è di circa 3.000 vetture 'blu-blu', 5.500 'blu' e 1.500 'grigie'; mentre nelle amministrazioni regionali e locali solo 2.000 sono 'blu-blu', 4.000 'blu' e oltre 70.000 'grigie'. Si tratta di veicoli di proprietà nell'81% dei casi per le amministrazioni locali e nel 57% per le amministrazioni centrali.

Quanto poi alla spesa, i risultati del primo monitoraggio predisposto da palazzo Vidoni hanno messo in risalto che la spesa media annuale, onnicomprensiva anche di consumi, ammortamento, stazionamento e personale, è di 138.000 euro per ogni auto 'blu-blu', di 80.000 euro per ogni auto 'blu' e di 16.000 euro per ogni auto 'grigia'. Per una spesa totale dell'intero parco autovetture pari a circa un miliardo di euro.

lunedì 4 aprile 2011

Auto blu - L'ex sindaco Fumagalli si autosospende dalla Lega

Si è autosospeso dalla Lega. Per farsi processare da comune cittadino. “Penso sia un atto dovuto – dice Aldo Fumagalli, ex sindaco di Varese – visto che da 6 anni aspetto il processo e finalmente inizierà nei prossimi giorni (inizio Maggio, n.d.r.). Ho voluto così tutelare il partito e andare in giudizio da semplice cittadino, dal momento che è una questione che riguarda me personalmente”. In molti chiaramente gli hanno detto che avrebbe fatto bene a fare il contrario. Visto l’andazzo, anche a livello nazionale, di legittimi impedimenti ed altro, si tratto di un caso più unico che raro. “Mi dicono che ho sbagliato – aggiunge Fumagalli – forse con il senno di poi hanno ragione. Ma non mi importa. Sono sicuro delle mie decisioni”. Una sicurezza che nasce anche dal fatto che l’ex sindaco leghista si è sempre proclamato innocente e quindi è sicuro di una sua prossima assoluzione. “Ho sempre detto di essere estraneo ai fatti. Mi hanno proposto il patteggiamento e l’ho rifiutato. Voglio andare a farmi giudicare e dimostrare che sono innocente”. E a maggior ragione, per sgombrare il campo da equivoci, ha anche voluto togliere di tasca, per il momento, la tessera da leghista, così da non dare adito a voci che avrebbero potuto indicare una sua “protezione” dall’alto. “Mi farò processare da semplice cittadino”. La lettera di autosospensione, dopo avere avvertito la sezione cittadina nella quale milita, è stata inviata alla segreteria provinciale. Intanto, i malevoli hanno messo in giro la voce di un suo possibile passaggio ad altre forze politiche, come l’Alleanza di centro. Niente di vero. O meglio. La voce è nata per il fatto che l’attuale candidato sindaco dell’Adc a Varese Flavio Ibba è un amico di famiglia. “È un amico di mio figlio – dice Fumagalli – non ho niente da nascondere. E come amico di famiglia gli sto dando qualche consiglio. Niente di più. Mi sembra un gesto dovuto, quando si tratta di persone che sono legate ai propri famigliari”. Fumagalli, ricordiamolo, è ancora inquisito per fatti che risalgono a 6 anni fa. Nel 2005, quando era ancora sindaco, ricevette un avviso di garanzia con l’ipotesi di accusa di concussione e peculato. In base a un’inchiesta giudiziaria del tempo, Aldo Fumagalli è accusato di avere favorito alcune ragazze dell’Est prive del permesso di soggiorno. L’accusa sostiene che avrebbe messo loro a disposizione l’auto blu che aveva in uso per la sua carica politica e un appartamento di proprietà del Comune. Inoltre, secondo gli atti del pm Abate, avrebbe cercato di fare assumere le ragazze alla cooperativa Sette Laghi per garantire loro la regolarizzazione. Si tratta di ipotesi di reato, è bene sottolinearlo, che sono alla base di un processo che dovrà accertare la fondatezza delle accuse. Durante l’udienza preliminare del 20 gennaio 2011, la difesa ha rifiutato il patteggiamento. Dopo l’udienza, Fumagalli aveva dichiarato: “Tutte queste accuse si basano su cose non vere. L’auto blu, che era in carico al Comune, non è mai stata utilizzata per fini impropri, come è stato detto. Mentre è falsa anche l’altra accusa, quella secondo la quale avrei fatto pressioni per fare assumere una persona in una cooperativa. È tutto falso, e lo proverò”. Il processo inizierà il 3 maggio. Fonte: ininsubria

giovedì 31 marzo 2011

PA: AUTO BLU, PARTE LA VERIFICA SULLA RIDUZIONE DEI COSTI

(AGENPARL) – Roma, 29 mar – Lo scorso 28 marzo il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta ha emanato la direttiva n. 6/2011 riguardante “Misure di contenimento e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni - Utilizzo delle autovetture in dotazione alle amministrazioni pubbliche”. Come noto, la precedente direttiva n. 6/2010 richiamava l’attenzione delle pubbliche amministrazioni sulla necessità di adottare più efficienti ed efficaci modalità di gestione e utilizzo delle autovetture in dotazione e che aveva dato luogo ad una prima azione di monitoraggio a livello nazionale che ha permesso di conoscere il reale impatto economico e funzionale del servizio. Oltre a richiamare i più recenti provvedimenti in tema di finanza pubblica (in particolare il decreto legge n. 78/2010) che ribadiscono l’obbligo a contenere tali costi, la nuova direttiva Brunetta fornisce adesso ulteriori indicazioni alle amministrazioni per realizzare i risparmi richiesti dalle esigenze delle politiche di bilancio e per assicurare, al contempo, un soddisfacente livello di erogazione del servizio. La realizzazione di una seconda rilevazione nazionale permetterà così di aggiornare e ampliare al 2010 i dati raccolti nella prima indagine, evidenziare i risparmi conseguiti e acquisire informazioni sulle misure di razionalizzazione del servizio eventualmente adottate dalle amministrazioni utili a mettere a punto gli strumenti di contenimento dei costi che saranno inseriti in prossime misure legislative. In particolare, il nuovo monitoraggio si propone di verificare la consistenza del parco auto e degli assegnatari, la dotazione del personale impiegato nelle funzioni di gestione e custodia delle autovetture, la percorrenza chilometrica e le spese di gestione sostenute. Alle amministrazioni viene inoltre richiesto di segnalare le eventuali misure attraverso le quali si sono perseguiti gli obiettivi di contenimento della spesa per la mobilità del personale, di trasparenza e ottimizzazione del parco autovetture. Il termine ultimo per la compilazione del questionario è fissato per il prossimo 29 aprile. Sul sito di Formez PA (www.formez.it) è possibile consultare il questionario, le note per la compilazione e le relative FAQ. Per informazioni e assistenza alla compilazione del questionario online è possibile contattare l’Help Desk Formez telefonando allo 06.82888782 oppure scrivere una email all’indirizzo infoautoblu@formez.it Fonte: agenparl

Direttiva per le auto blu "sobrie e di bassa cilindrata"

In più si rinnova l'invito "alla dismissione del parco autovetture" per preferire, quando possibile, "contratti di locazione o noleggio" Nuova spallata al mondo delle auto blu: in una direttiva del ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta si legge che le amministrazioni pubbliche che devono fornirsi di auto blu "dovranno porre specifica attenzione alla selezione dei modelli e delle cilindrate". Inoltre si sottolinea che il contenimento dei costi di gestione delle autovetture di servizio possa "derivare anche dalla riduzione della potenza, della cilindrata, dei consumi, dei premi assicurativi e delle spese di manutenzione, nonchè dalla scelta di allestimenti e modelli con caratteristiche di sobrietà e non eccedenza rispetto alle esigenze di utilizzazione delle autovetture". La direttiva, inoltre, rinnova l'invito "alla dismissione del parco autovetture" per preferire, quando possibile, "contratti di locazione o noleggio". E dà il via ad un nuovo "monitoraggio generale delle autovetture in dotazione alle amministrazioni" per aggiornare i dati emersi dal primo monitoraggio svolto nel 2010 in riferimento agli anni 2008 e 2009. Servirà anche come "verifica sulla riduzione dei costi", acquisendo "informazioni in merito alle misure adottate eventualmente dalle amministrazioni per la razionalizzazione del servizio". Fonte: repubblica

mercoledì 30 marzo 2011

Liguria, la Casta colpisce ancora Tagliati i tagli alle auto blu

La norma anti-sprechi è sparita dal bollettino ufficiale. La finanziaria regionale 2009 decurtava i rimborsi. Un segnale accolto con favore da tutte le parti politiche: "Ora chi vuole il privilegio dovrà pagare". Al momento dell'attuazione, però, la norma è sparita. Nel silenzio generale
Rigore all’italiana: alla Regione Liguria hanno tagliato tutto. Perfino i tagli. Proprio così: è bastato un emendamento “invisibile” e magia… le riduzioni di stipendio per assessori e presidenti (della giunta e del consiglio regionale) che usano le auto blu sono state eliminate. Senza che nessuno, o quasi, se ne accorgesse.

Tutto comincia nel 2009, periodo di tagli selvaggi per gli enti locali. Il governo dà una sforbiciata ai trasferimenti alla Liguria: 70 milioni in meno rispetto all’anno precedente. I liguri se la passano male, sulla sanità incombe un buco di bilancio da decine di milioni, vengono chiusi ospedali, ridotti all’osso servizi essenziali perfino per i malati psichiatrici.

Allora, ecco che la Regione decide di dare il buon esempio, annunciando tagli in casa propria. Con qualche frecciata ai colleghi di altre amministrazioni: “La Liguria – ricorda l’assessore al Bilancio, Pippo Rossetti – per gli emolumenti a consiglieri e assessori è tra le più basse d’Italia: mi chiedo per quale motivo non si vanno a cercare le Regioni a statuto speciale dove arrivano un sacco di soldi, come la Sicilia che ha 24mila dipendenti”.

Si parte dalle odiatissime auto-blu, il simbolo della Casta, che in Italia pare siano 620mila. “Noi ne abbiamo 12, mentre la Sicilia ne ha 170”, spiega il presidente Claudio Burlando. È il simbolo, però, che conta: anche quelle dodici auto devono essere tagliate. È scritto nero su bianco nel Bollettino che riporta la Finanziaria regionale 2009: “Dal primo gennaio 2010 il rimborso forfettario mensile è decurtato del 20 per cento nel caso in cui il beneficiario abbia diritto a utilizzare usualmente l’automobile di rappresentanza o di servizio, salvo dichiarazione di rinuncia”. La norma modifica la legge 3 del 1987 sul trattamento economico dei consiglieri regionali.
Un bel segnale: chi vuole l’auto blu se la deve pagare di tasca propria. Un’iniziativa che raccoglie il plauso unanime delle forze politiche: “Basta privilegi”. Qualcuno, però – come i cronisti di Radio Babboleo News – non dimentica quella norma e un anno dopo (il 29 dicembre 2010) va a spulciarsi il Bollettino Regionale che riporta la Finanziaria 2010, in vigore dal primo gennaio 2011. Dei tagli alle auto blu nemmeno l’ombra.

Chissà, forse la norma si presume sottintesa anche se non espressamente menzionata in quel mare magno di leggi. E invece no. Il mistero viene svelato appena dodici giorni dopo, nel Bollettino del 12 gennaio 2011. In mezzo a pagine e pagine di norme compare un avviso di rettifica: “Il comma 3 dell’articolo 4 della legge regionale 3 del 1987 e successive modifiche e integrazioni è abrogato”.
Una riga e mezzo, nessuno ci fa caso, anche l’occhio più smaliziato farebbe fatica a capire che cosa si nasconde dietro quella selva di richiami ad articoli e commi.

Ma i giornalisti di Babboleo News non si arrendono, alla fine capiscono di che cosa si tratta. Quella “rettifica”, che doveva passare inosservata, restituisce centinaia di euro al mese. Non ai cittadini, ma a presidenti e assessori. In consiglio regionale pare che fossero tutti d’accordo: unanimi nel cancellare la norma anti-auto blu che appena un anno fa – anche stavolta unanimi – avevano sostenuto.
Insomma, per dirla con parole semplici: addio alla decurtazione dell’indennità per chi usa l’auto blu. Si torna ai vecchi sani principi: paga la Regione.

Una novità di cui quasi nessuno si era accorto, tranne le manine che l’hanno fatta inserire nella Finanziaria (guarda caso in una postilla contenuta in un supplemento). Ma adesso trovare l’autore è un’impresa. Non se n’era accorto, pare, perfino qualcuno dei beneficiari. Come lo stesso presidente Burlando, che appena informato della buccia di banana messa sul suo cammino sarebbe andato su tutte le furie: “Siamo i più morigerati d’Italia. Ci siamo ridotti gli stipendi prima che lo chiedesse Tremonti”, assicura Burlando. E le auto blu? “Appena ho saputo dell’emendamento ho chiesto ai miei assessori che usano l’auto nel tragitto casa-ufficio di restituire il denaro già percepito e di scrivere una lettera per rinunciare al privilegio”. Insomma, i soldi per adesso tornano nelle casse pubbliche. E non sono spiccioli: quelle due righe avrebbero fatto risparmiare a ogni assessore 800 euro al mese. Sessantamila euro l’anno per tutta la Giunta. Ma la norma anti-auto blu non esiste più. E scadute le lettere di rinuncia ai benefici… sarà tutto come prima.

Da Il Fatto Quotidiano del 29 marzo 2011

Dieta dimagrante per le auto blu

Le amministrazioni pubbliche che devono fornirsi di auto blu "dovranno porre specifica attenzione alla selezione dei modelli e delle cilindrate". Lo chiede una direttiva emanata ieri dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Che sottolinea come il contenimento dei costi di gestione delle autovetture di servizio possa "derivare anche dalla riduzione della potenza, della cilindrata, dei consumi, dei premi assicurativi e delle spese di manutenzione, nonche' dalla scelta di allestimenti e modelli con caratteristiche di sobrieta' e non eccedenza rispetto alle esigenze di utilizzazione delle autovetture". La direttiva, inoltre, rinnova l'invito "alla dismissione del parco autovetture" per preferire, quando possibile, "contratti di locazione o noleggio". E da' il via ad un nuovo "monitoraggio generale delle autovetture in dotazione alle amministrazioni" per aggiornare i dati emersi dal primo monitoraggio svolto nel 2010 in riferimento agli anni 2008 e 2009. Servira' anche come "verifica sulla riduzione dei costi", acquisendo "informazioni in merito alle misure adottate eventualmente dalle amministrazioni per la razionalizzazione del servizio". Fonte: rainews24

Rimborsi, il trucco del governatore

Le spese della politica? Vengono tagliate per un anno e dieci giorni dalla Regione Liguria. Assessori e consiglieri che usano l’auto blu, secondo la finanziaria dello scorso anno dovevano rinunciare al 20% delle indennità di rimborso viaggi. Nella Finanziaria regionale di quest’anno non sembra cambiare nulla, il presidente Claudio Burlando (nella foto) chiede ai suoi assessori di scegliere tra la riduzione dell’indennità o la rinuncia all’autista. In realtà poi esce, dopo qualche giorno, una piccola rettifica alla legge, che cancella il comma 3 dell’articolo 4. Tradotto? Chi viaggia gratis ha di nuovo il rimborso pieno. Fonte: il Giornale

Una postilla nascosta per pagare gli assessori che viaggiano in auto blu

(...) Tutto fatto con variazioni, errata corrige, commi e codicilli. In burocratese puro e in periodi semifestivi. Per capire tutto occorre risalire a poco più di un anno fa. All’approvazione della Finanziaria 2009 della Regione, che finalmente introduceva un piccolo taglio alle spese per le auto blu. Quegli assessori e quei membri della presidenza del consiglio regionale che usavano la macchina di servizio con tanto di autista percepivano anche l’indennità mensile per gli spostamenti. Cioè viaggiavano gratis a spese della Regione e in più si facevano dare i soldi per i viaggi. La Finanziaria 2009, appunto, imponeva a partire dal gennaio 2010, che i fortunati rappresentanti istituzionali scarrozzati dall’autista rinunciassero almeno al 20 per cento dell’indennità, cioè di quella parte della paga mensile che viene versata sottoforma di «rimborso» e che corrisponde più o meno allo stipendio del consigliere regionale. Insomma, chi non rinunciava all’auto blu, almeno un piccolo sconto alle casse pubbliche lo doveva concedere. Passa un anno, arriva anche una lettera del presidente Claudio Burlando che ribadisce ai suoi assessori la necessità di optare tra il privilegio o la riduzione dell’indennità. Poi arriva la fine del 2010: c’è da approvare la nuova Finanziaria. Sul testo della legge che viene pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Liguria non c’è traccia di novità a proposito delle auto blu. Quindi continua a essere valido il taglio del 20 per cento. Buon segno, in apparenza. Il fatto è che dopo pochi giorni, il 12 gennaio 2011, viene pubblicato un nuovo Bollettino ufficiale che, alla fine di tutti gli altri provvedimenti, riporta un apparentemente innocuo «avviso di rettifica». Niente di clamoroso, sembrerebbe. Tre righe in tutto, con riferimento a qualche postilla. Roba da legulei? Macché. «Nella legge regionale 29 dicembre 2010 n.23 (la Finanziaria appunto, ndr), pubblicata sul Bollettino ufficiale numero 18 del 29 dicembre 2010, parte I, l’articolo 15 reca il seguente comma: “Il comma 3 dell’articolo 4 della legge regionale 3/1987 e successive modifiche e integrazioni è abrogato». Capito qualcosa? No? Il comma 3 dell’articolo 4 eccetera eccetera è quello che da circa un anno prevede il taglio del 20 per cento. Cioè con la rettifica del 12 gennaio si è ripristinato il massimo beneficio: auto blu più rimborso per chi viaggia gratis. C’è voluto un po’ di tempo per capire meglio il contenuto di quelle tre righine seminascoste. Ma ieri Radio Babboleo News ha fatto esplodere il caso. «Non ho nulla da nascondere, è vero, è stata rimessa l’indennità piena - conferma Gino Morgillo, vicepresidente del consiglio regionale per il Pdl, uno di coloro che hanno diritto all’auto blu - Quando è stata inserita la riduzione del 20 per cento, io l’ho accettata piuttosto che rinunciare all’auto. Questo perché non volevo mettere a rischio il posto di un autista. Da parte mia non ci sono problemi: l’auto ce l’ho, guidare non mi dà noia. Poi però non dite che si perdono posti di lavoro. Adesso tra gli assessori c’è chi vorrebbe ridursi volontariamente l’indennità, ma non si può. Non è un gioco. O tutti o nessuno». Insomma, auto e indennità piena per tutti. Resta il fatto che, vista la scelta della Regione di rialzare subito i costi della politica, sarebbe stato forse più carino usare metodi più «puliti», di fare tutto alla luce del sole. Perché non inserire l’abrogazione del famoso comma 3 già nella Finanziaria? Forse perché in quel caso si sarebbe dovuto riportare per esteso il testo del comma da cancellare, rendendo così chiaro il fine? Certamente nell’avviso di rettifica inserito un paio di settimane dopo tutto questo non era altrettanto evidente. Almeno a chi lo leggeva nel suo linguaggio burocratico. Infine, un’ultima constatazione. Anche tra tutti gli addetti ai lavori, tra i consiglieri e gli assessori di tutti gli schieramenti, nessuno ha chiesto conto dell’ennesimo aumento dei costi della politica. Nessuno ha denunciato la manovra. Fonte: il Giornale

lunedì 28 marzo 2011

Giornalismo: entra nel vivo il "Premio Passetti 2011"

Premio Cronista Piero Passetti 2011 Anna Buttazzoni del Messaggero Veneto e Marco Giovannelli del Messaggero.it sono i vincitori assoluti del Premio Passetti 2011 per la carta stampata e radio tv e nuovi media. L’inchiesta della collega Buttazzoni sull’utilizzo disinvolto dell’auto blu ha costretto alle dimissioni il presidente del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, mentre quella di Giovannelli ha portato alla luce un caso di ordinario sfratto ai danni di una pensionata novantenne alla quale il Comune di Roma è stato costretto a trovare una sistemazione. Sono 11 in tutto i cronisti premiati e insigniti dei vari riconoscimenti speciali, attribuiti dagli organi costituzionali, dalle forze armate, da Ordine e Federazione dei giornalisti. Fonte: lo Schermo

Comune non paga multa sequestrata auto sindaco

di Enrica D'Acciò BITONTO - Ci sarebbe perfino l'auto blu del primo cittadino, un'«Alfa 166», insieme ad uno dei quattro scuolabus in dotazione comunale, una «Fiat Panda» normalmente in uso ai dipendenti dell'ufficio tecnico e diversi motorini, almeno 5, in dotazione ai vigili urbani. Tutti sotto sequestro, per effetto di un fermo amministrativo imposto da Equitalia al Comune di Bitonto per alcune infrazioni al codice della strada. Ad accedere i riflettori sulla vicenda, il consigliere comunale dei «Riformisti», Franco Natilla che ieri ha presentato al sindaco e al segretario generale un'interrogazione per aver lumi sul fattaccio. La vicenda, che non pochi imbarazzi ha creato a Palazzo di Città, avrebbe avuto origine da una trasferta nel Lazio, che risale al 2007, quando alla guida di Palazzo di città c’era il centrosinistra capeggiato dal sindaco Nicola Pice. Bocche cucite ed evidenti nervosismi, ieri, gli uffici comunali. Mistero, quindi, su chi era alla guida in quella sfortunata trasferta. Un dipendente comunale? Un amministratore? Di sicuro, andava di fretta. L'auto, infatti, ha sforato per 4 volte di seguito, sul tratto autostradale che collega la Puglia al Lazio, i limiti di velocità. L'autovelox ha immortalato il bolide comunale e dopo qualche settimana sono arrivati a Palazzo Gentile 4 verbali, da 300 euro l'uno. L'autista dal piede pesante ha tentato, con ogni probabilità, di contestare le sanzioni e ha rimandato il pagamento. Con il passare dei mesi la vicenda è stata accantonata, forse dimenticata. A distanza di quasi 4 anni, però, è arrivata la notifica da Equitalia che ha disposto il sequestro di diversi mezzi comunali: il valore delle multe, che nel 2007 era di poco superiore ai mille euro, per effetto delle more è cresciuto esponenzialmente e non è bastato mettere sotto sequestro l'auto che si credeva una ferrari. I mezzi, una decina in tutto, sono ora sotto chiave nel garage della Polizia Municipale. Fatta eccezione per l'auto blu a servizio del Sindaco, si tratta in realtà di mezzi che i dipendenti comunali non usano da tempo: i motorini dei vigili sono prossimi all'alienazione e lo scuolabus per tutto l'anno in corso è stato fermo, visto che il servizio di trasporto scolastico non è mai partito. Rimane, di sicuro, la magra figura. E la multa a molti zeri che l'autista dal piede pesante, pare, ha già messo in pagamento per svincolare i mezzi comunali. Nel frattempo, si attendono le risposte del sindaco al consigliere Natilla. Il sindaco Valla, comunque, ribadisce :«È roba vecchia, la mia amministrazione non c’entra». Fonte: la gazzetta del mezzogiorno

venerdì 25 marzo 2011

Sicilia: Cascio (Pdl), mio partito non mi e' stato vicino su polemica autoblu

Palermo, 24 mar.- (Adnkronos) - "Certo, se il mio partito mi fosse stato piu' vicino non sarebbe stato male...". E' lo sfogo del Presidente dell'Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio (Pdl), che torna a parlare della polemica scoppiata dopo un'intervista rilasciata tempo fa alla trasmissione 'Report' in cui aveva detto che all'Ars non era escluso che si facesse "la cresta sulla benzina delle autoblu". Immediata la replica del capogruppo del Pdl , Innocenzo Leontini che spiega: "Non ci sono stati ne' atacchi ne' prese di distanza nei confronti del Presidente Cascio", ha tagliato corto rispondendo ai giornalisti. "Oltretutto - ha aggiunto - quelle dichiarazioni le ha poi modificate, questo dimostra che una sottolineatura andava fatta".

Comune, Todini (PdL): "Costi Giunta e Assemblea rispettano parametri"

(L'UNICO) "I costi della Giunta e dell’Assemblea Capitolina rispettano i parametri, peraltro decrescenti, fissati a livello nazionale dalla manovra finanziaria approvata dal Parlamento. Fermo restando che l’amministrazione di Roma Capitale presenta oneri indissolubilmente legati all’estensione e alla complessità di un comune che risulta essere il più grande d’Europa, la Giunta Alemanno ha avviato numerose iniziative per ridurre i costi della macchina comunale, sia per razionalizzare la spesa pubblica, sia per evitare sprechi e costi inutili". E’ quanto dichiara Ludovico Todini, Consigliere PdL di Roma Capitale.

"Attraverso la costituzione della centrale unica per gli acquisti e l’abolizione delle auto blu e l’introduzione di contratti di leasing per le nuove auto utilitarie di rappresentanza, già lo scorso anno sono stati ottenuti risparmi per circa 8 milioni di euro. Inoltre il piano industriale della centrale unica per gli acquisti prevede un’ulteriore contrazione delle uscite per circa 20 milioni di euro all’anno nel prossimo triennio. Tutto ciò dimostra che a prescindere da settori di spesa vincolati per legge come quelli per il funzionamento degli organi di governo, Roma Capitale è fortemente decisa a ridurre i costi della politica, senza privarsi delle risorse che saranno comunque necessarie a garantire l’efficienza e l’efficacia del suo operato" - conclude Todini.

Fonte: L'UNICO

Acquisti al ribasso di Asl e ospedali: arriva la «stretta»

Uso dell'indice di deprivazione per superare i gap infrastrutturali nell'accesso ai servizi sanitari. Premio di 100 milioni da dividere tra le 3 regioni benchmark. E giro di vite per gli acquisti sopra le righe: dalle siringhe alle Tac, dai telefoni ai servizi di lavanderia, dalle auto blu agli impianti o alla gestione del riscaldamento, del gas e dell'acqua.
Tutte le spese per beni e prestazioni dei servizi sanitari e non di asl e ospedali finiranno sotto la lente degli sprechi da azzerare. Per acquistare al meglio, come le regioni benchmark. E senza più differenze anche in una stessa regione. Con una tagliola già pronta: l'obbligo di segnalare alla Corte dei conti gli acquisti fuori ordinanza superiori ai futuri prezzi di riferimento.
Fin qui più che altro minacciata come ipotetico risultato dei costi standard sanitari figli del federalismo fiscale che sarà, è ora scritta nero su bianco la stretta per razionalizzare le spese sopra le righe – o peggio – nella sanità pubblica. La novità arriva dal nuovo testo del governo su cui è in corso la mediazione con l'opposizione per cercare di arrivare la settimana prossima a un parere condiviso sullo schema di decreto. E sulla sanità sembra che l'accordo ormai sia vicino.
Con un risultato ormai dato per scontato: se i costi standard scattassero subito, le tre regioni di riferimento sarebbero Lombardia (nord), Toscana (centro Italia) e Basilicata (sud). Anche se i tarocchi del benchmark li leggeremo solo nel 2013 sulla base dei bilanci 2011.
D'altra parte il nuovo testo riserva non poche novità al capitolo sanità. Anche facendo comparire in qualche modo l'indice di deprivazione tanto caro al sud. Per ora c'è la conferma che le 3 regioni benchmark saranno pescate in una rosa di cinque con i conti a posto, che saranno di ognuna delle tre aree del paese e che non dovranno essere sotto piano di rientro. Per il sud e per tutte le aree territoriali in difficoltà (come zone di montagna o piccole isole) si prevedono «specifici interventi straordinari» (leggi: fondi) per rimuovere le carenze infrastrutturali che incidono sui costi delle prestazioni sanitarie: per calcolare le «carenze» si ricorrerà a «specifici indicatori socio-economici» e in particolare proprio a quell'indice di deprivazione che il sud vorrebbe come criterio di riparto dei fondi.
Come dire: almeno un riconoscimento del problema sollevato dai governatori del mezzogiorno in maniera bipartisan. Anche se poi non mancano i premi alle regioni con le carte dell'assistenza e dei bilanci in regola. Tra le regioni benchmark per determinare i fabbisogni standard sarà assegnato ogni anno lo 0,1% del fondo sanitario, poco più di 100 milioni. La stessa cifra andrà tra chi ha creato centrali d'acquisto e aggiudicazioni gare per l'acquisto di beni e servizi per almeno 300 milioni, ha controllato le schede di dimissione dopo il ricovero e ha verificato almeno i 3% delle pratiche di specialistica ambulatoriale verificando la correttezza di ricette e prestazioni.
L'Istat intanto curerà «rilevazione ed elaborazione» dei prezzi di riferimento «alle condizioni di maggiore efficienza» di beni, prestazioni e servizi sanitari e non che saranno individuati dall'Agenas. Per beni e servizi non legati alle prestazioni sanitarie i prezzi di riferimento dovranno tener conto «dei prezzi più bassi» applicati nelle regioni benchmark e dei listini all'interno delle stesse regioni. Se gli acquisti supereranno i prezzi di riferimenti per gli amministratori scatterà l'obbligo di segnalare i casi alla Corte dei conti. Con tutte le conseguenze erariali del caso.

Fonte: sole24ore

Csm taglia auto blu e indennità commissioni, si riduce bilancio

Tetto di 4.860 euro per le sedute, -10% rispetto a scorso anno
Roma, 16 mar. (TMNews) - Taglio delle auto blu nelle sedi di provenienza dei consiglieri, quelle fuori Roma, e introduzione di un 'tetto' all'indennità per i lavori di commissione: sono gli interventi dal Csm che punta così a ridurre alcune voci nel bilancio di quest'anno. Dopo che la Finanziaria 2010 aveva già imposto un taglio del 10% sui compensi.

Le nuove regole - che verranno sperimentate fino a dicembre prima di decidere se entreranno a regime definitivamente - sono state approvate all'unanimità oggi dal plenum di Palazzo dei Marescialli. L'indennità mensile che ogni consigliere percepirà per i lavori delle commissioni viene fissata a 4.860 euro lordi, il che consentirà, secondo le previsioni, un risparmio complessivo di "oltre il 10% rispetto al compenso percepito dai componenti del Consiglio" l'anno scorso. Obiettivo dell'intervento, si spiega nella delibera dell'organo di autogoverno dei magistrati, è realizzare "una maggiore efficienza dei lavori del Consiglio" e una "maggiore stabilità delle risorse finanziarie destinate all'erogazione dei compensi ai componenti del Csm".


Fonte: tmnews

Magna magna Montecitorio

Il Giappone trema, barconi di clandestini approdano a Lampedusa, i giovani emigrano all’estero, ma a Montecitorio, tra i banchi del centrodestra, ieri si parlava di due sole cose: il rimpasto di governo e l’intervista della moglie di Bocchino a Vanity Fair.

“Un posticino almeno…”. L’onorevole Antonio Razzi, uno dei 29 responsabili che salvarono Berlusconi, da quando gli hanno preferito Michele Pisacane come segretario di presidenza della Camera – una funzione che comporta il telefonino a carico di Montecitorio, una segreteria più ampia e l’autoblu – è sprofondato in una depressione così spessa da rilasciare accorati appelli perfino sull’Unità. “Non c’è più riconoscenza”, mugola. Mario Pepe, uno dei Moggi di Montecitorio, pare l’abbia rassicurato, vedrai alla fine uno strapuntino salterà fuori, ma Razzi è diffidente, per niente si fida, e si dibatte per il Transatlantico come una mosca dentro una stanza chiusa. “Io sono uno di quelli eroici del 14 dicembre e invece…” ha confessato con slancio risorgimentale ad Alberto Gentili del Messaggero. “Amerigo Porfidia ha lasciato Di Pietro insieme a me e non è stato nominato a niente, Scilipoti si deve accontentare di fare il vicecapogruppo, e anche Antonio Milo è furioso”. In quel mentre passa proprio Milo. E Razzi: “Antò, digli quanto sei incavolato!”. Milo, un po’ cripitico: “Io respiro, non aspiro…”

Oggi Berlusconi salirà al Quirinale per il rimpasto, proponendo come ministro all’Agricoltura Saverio Romano per gli acquisiti meriti di reclutatore principe nel calciomercato di dicembre, e forse porrà al presidente Napolitano quello che ad avviso di tanti esponenti della maggioranza è il problema numero uno del Paese: non ci sono abbastanza poltrone per tutti. Claudio Scajola, che minaccia di fare un suo gruppo se non lo fanno ministro o coordinatore, alla proposta di venir nominato responsabile enti locali del Pdl pare abbia risposto: “E’ un po’ poco!”. I suoi seguaci – ha scritto Francesco Bei l’altro giorno su Repubblica – “non hanno nulla da perdere”. In che senso? Mancano due anni alla fine della legislatura, c’è da raddrizzare un Paese. Invece la concorrenza dei Responsabili, ai quali è stata promessa la ricandidatura per il loro passaggio nella maggioranza, li ha fatto ingelosire al punto di coalizzarsi in un gruppo di scontenti. E quindi avvisano, blandiscono, ordiscono fitte trame.

Gli stessi Responsabili, che per non sbagliare hanno eletto un capogruppo e ben sei vice, ventilano di voler migrare in Forza Sud, dove nuove figure di reclutatori si stagliano: il più impegnato è Pippo Fallica, il braccio destro di Gianfranco Micciché (e pure lui prospetta la crisi se non gli cambiano il ddl sulle energie rinnovabili). Quando, nottetempo, abbandonò Fli per soccorrere il governo Catia Polidori, disse a Monica Guerzoni del Corriere della Sera in lacrime: “Non l’ho fatto per un posticino…”. Ora invece Fabrizio dell’Orefice del Tempo racconta che la stessa Polidori “è stata vista protestare vivacemente alla Camera: “Silvio mi aveva detto che m’avrebbe nominato il 15 febbraio, è passato quasi un mese…”. Dev’esserci un errore di persona. Pure Scilipoti è scontento e ha perciò scritto una lettera ricca di sdegno civile, trovando l’immediata sponda di Francesco Pionati: “Giusta sollecitazione!”

Pare che di fronte a un simile spettacolo perfino Verdini si sia detto disgustato.

Fonte: Vecchio

martedì 15 marzo 2011

Derby: sfilata di auto blu all'Olimpico

Striscia la Notizia, questa sera ha trasmesso un servizio in cui ha registrato la presenza di ben 63 auto blu che accompagnavano ospiti illustri all'interno dello stadio Olimpico. Sottolineando come venga “rispettata” l'affermazione di Renato Brunetta,

lunedì 14 marzo 2011

Cascio smentisce se stesso sullo scandalo delle auto blu

Il presidente dell'Assemblea regionale siciliana aveva dichiarato in una intervista a "Presa diretta" di aver scoperto auto blu che facevano "300 metri al litro". Ora, dopo la reazione dei deputati, ritratta tutto: "Mai constatato situazioni di illegalità"

Clamorosa marcia indietro del presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, sulla denuncia delle auto blu che "facevano 300 metri con un litro". Con una lunga comunicazione letta all'Assemblea dal vicepresidente di turno - Cascio è all'estero - il presidente ha smentito se stesso, ovvero le sue dichiarazioni andate in onda nella trasmissione "Presa diretta" di RaiTre, e ha dichiarato di non essere mai stato a conoscenza di alcuna "situazione di illegalità o illegittimità" nell'uso delle auto blu dell'Ars.
"Il presidente Cascio - ha detto in aula il vicepresidente Santi Formica - precisa che i riferimenti esplicitati nel corso dell'intervista, in taluni casi, erano in realtà stati manifestati fuori onda e tendevano ad evidenziare, anche attraverso il ricorso a un linguaggio "forte" ed a paradossi, le misure di risparmio unanimemente decise in Consiglio di Presidenza". Sulla questione più scottante, quella del consumo di benzina delle auto blu, Cascio fa sapere che "non era sua intenzione offendere la classe politica presente a Palazzo dei Normanni e che qualsiasi interpretazione di questa natura è assolutamente lontana dal suo sentire e, quindi, infondata". Non solo, ma il presidente dichiara di non aver mai dovuto "rimuovere o colmare situazioni di illegittimità o di illegalità, poiché, ove se ne fossero intraviste, e così non è stato, tali eventuali situazioni sarebbero state denunciate alle autorità competenti".
Infine, Cascio afferma che, "se le sue parole hanno involontariamente recato offesa alla sensibilità degli onorevoli colleghi, se ne rammarica e chiede scusa per le espressioni infelici che hanno potuto mettere in cattiva luce l'istituzione dell'Ars".

Fonte: repubblica

Auto blu/Quell'Alfano di scorta allo stadio

Il regolamento lo vieta, ma per la sfida Lazio-Palermo, giocata a Roma il 6 marzo, il sicilianissimo ministro della Giustizia Angelino Alfano si è concesso uno strappo.
Nonostante le ricorrenti lamentele degli agenti di scorta per l’abuso delle auto di servizio, non ha resistito alla tentazione di utilizzare il suo apparato di sicurezza per assistere in compagnia alla partita. E sulla sua auto ministeriale scortata da almeno un’altra vettura – ambedue erano parcheggiate all’interno dello stadio – è stato visto scendere e salire anche un bambino-supertifoso. Un figlio? Un nipote? Di chi? Di un uomo della scorta? Del ministro? Chissà.
In ogni caso lo “schema di accordo per la protezione” che i tutelati firmano prima di essere presi in carico dalle forze di polizia contempla espressamente il divieto di “trasportare altre persone sulla vettura su cui viaggiano”. Vero che una eccezione è prevista “per gli stretti congiunti conviventi”, ma solo in “casi assolutamente straordinari”. E di straordinario nel caso c’era solo il debutto dell’allenatore Serse Cosmi sulla panchina palermitana. P.D.N.

Fonte: dinicola

Ricetta di una truffa: 'albergatore padano alla napoletana'

Albergatore scippato di 5 alberghi a Cremona, Verona, Mantova, Brescia

Ricetta di una truffa: 'albergatore padano alla napoletana'
La truffa perpetrata, ai danni di Lino Cauzzi e forse di altri imprenditori, dal Gruppo napoletano capeggiato da un "parlamentare europeo"

Ecco la ricetta per "cucinare" un buon albergatore:
Si arriva a Desenzano sul Garda con auto blu, bandierina europea e scorta, si prende un imprenditore titolare di 5 hotel (26 giugno 2009 - Cauzzi Lino), lo si porta presso un Notaio lontano da casa a Poggibonsi (casualmente anche il notaio è di origini napoletane - che in data 29 luglio 2010 è costretto a difendersi, denunciando lo smarrimento del documento di stipula, disconoscendo l'autenticità della sua firma in calce al documento trafugato).

Si obbliga, l'imprenditore malcapitato, prima con lusinghe e poi con coercizione violenta, a cedere in affitto i suoi alberghi (€ 10.000/mese cadauno, cifra che ovviamente non verrà mai pagata e che sarà la causa principale del fallimento).
Si trafuga il documento stilato, ma non ratificato dal primo Notaio, a causa di incompleta documentazione (mancanza di certificazione dei comuni) e lo si porta presso un altro Notaio compiacente a Napoli che, basandosi su falsa documentazione, "convalida" l'atto di affitto incompleto, stilato dal precedente Notaio).
Nota: Incredibile la "leggerezza" del secondo Notaio che non ha verificato l'attendibilità e la veridicità della documentazione ricevuta ma si è "fidato" della parola di chi gliela ha presentata.

La falsa documentazione permette di nominare un nuovo "Amministratore" che, anche senza averne vero titolo, "vende" i cinque hotel al prezzo simbolico di € 100.000 (meno del valore di una modesta abitazione di periferia) estromettendo di fatto il sig. Lino Cauzzi dalla gestione e dalla proprietà dei cinque alberghi.
La nuova "proprietà", sulla base di falsa documentazione, può ora sbandierare i nuovi acquisti e lo fa anche con comunicati stampa che vengono ripresi e pubblicati su vari mezzi stampa ed anche sui mezzi on line.
Anche Newsfood.com aveva pubblicato la notizia ma aveva avuto l'accortezza di dare la notizia con il punto interrogativo nel titolo.

Ancora oggi, nonostante la richiesta di rimozione degli articoli falsi, alcuni giornali e blog, non solo non hanno eliminato la notizia ma neppure si sono resi disponibili ad effettuare le dovute rettifiche, come prevede il Codice (...e la coscienza di chi ha sbagliato).

La presentazione di questi atti falsi induce in errore anche la Camera di Commercio di Milano (che ha rimediato in data 06/10/2010 annullando l'atto falso) ed il Gruppo Catapano può impunemente dichiarare l'acquisizione dei cinque alberghi e Lino Cauzzi non può fare altro che sporgere denuncia presso il Comando della Guardia di Finanza di Cremona e presso i Carabinieri di Desenzano.

Appena in possesso delle chiavi, i nuovi "proprietari" si presentano nei locali, raccolgono tutta la documentazione contabile e gli effetti personali del "precedente proprietario" (Cauzzi Lino) e ne fanno un gran falò.
Da alcuni vengono anche asportati attrezzature professionali e beni mobili.
L'estromissione del legittimo proprietario (Lino Cauzzi), il mancato pagamento degli affitti e dei fornitori causano il blocco di tutte le strutture ed il fallimento di due hotel (La Contea e L'Hermes).

Lino Cauzzi, dopo un anno e mezzo di lotte legali, nonostante le gravissime angherie patite ed i danni subiti, è pronto a far ripartire le sue strutture alberghiere anche se ora sarà più difficile ottenere i finanziamenti necessari.
Ma Lino è abituato a lottare, ciò che ha non glielo ha regalato nessuno. Ha avuto il coraggio di ribellarsi alle angherie ed alle intimidazioni, fatte non solo a parole ma anche sotto minacce armate. Oggi a 68 anni è più combattivo di prima e, invece di uscire dalla scena si rimette in gioco, si rimbocca le maniche e vuole fare ripartire le cinque strutture.
Ormai è solo questione di tempi tecnici.

Alla domanda "Cosa farà ora?"
Lino Cauzzi:-"Sono stato vittima di una brutta avventura ma, dopo un primo momento di paura e smarrimento, mi sono rivolto alle forze dell'ordine e mi sono affidato alla Giustizia. L'ho fatto per me, per la mia dignità e per dare un esempio a chi, come me, ha subito e sta subendo le stesse angherie. Non ci si può fare giustizia con le proprie mani ma neppure è giusto subire delle efferate ingiustizie senza reagire.
L'unica cosa da fare è affidarsi alle Forze dell'Ordine. Ed avere la fortuna di trovare un buon avvocato.
Cosa farò? Ripartirò con maggior brio, anche se la mia età non è più quella di un ragazzino." - ed aggiunge- "L'unico rammarico è quello di aver dovuto constatare che quando si è colpiti da una disgrazia, gli "amici" spariscono. Ma restano i veri Amici."

Giuseppe Danielli
Newsfood.com

Qui di seguito il comunicato stampa inoltrato il 13 marzo 2011 alle agenzie di stampa


Comunicato stampa
Lunedì 14 marzo 2011
Lino Cauzzi è vittima di una colossale truffa da parte del Gruppo Catapano.

att. Direttori responsabili ed aventi causa.


(Dal Registro Imprese - Archivio Ufficiale delle C.C.I.A.A.)
Provvedimenti del Giudice del Registro Imprese: con Decreto n° 81/2010 del 06/10/2010 il Giudice del Registro delle Imprese ha ordinato la cancellazione d'ufficio, ai sensi dell'Art. 2191 C.C. dell'iscrizione avvenuta in data 19/04/2010, relativa all'Atto di Affitto di rami di azienda del 17/03/2010.
Rep. 95656/15193. Effettuata sulla posizione della società cessionaria immobiliare Immobilivacanze srl (PRA/67614/2010).
Amministratore: Catapano Carmine Vincenzo

"Il Gruppo Catapano acquista 5 hotel in Lombardia e Veneto", è una NOTIZIA FALSA in quanto la "cessione" è avvenuta sulla base di atti falsi
Lino Cauzzi, unico e legittimo proprietario, grazie ai Giudici, è pronto a far ripartire i suoi alberghi che gli erano stati scippati
Si invitano le agenzie di Stampa ed i responsabili della comunicazione ad eliminare gli articoli riportanti notizie non veritiere sulla cessione di proprietà alberghiere di Lino Cauzzi a terzi ed a dare ampio spazio alla rettifica, secondo la legge vigente.

Il presente Comunicato stampa è stato stilato in data odierna sulla base di testimonianza diretta di Lino Cauzzi, della documentazione presentata comprovante quanto asserito (documenti personali di Cauzzi, Certificati iscrizione Camere di Commercio, esposti, verbali e sentenze, ...) e della memoria redatta dal legale di Lino Cauzzi, che ne sta curando gli interessi.

In primis il Gruppo Catapano, con una serie di atti illegittimi ed illeciti si sono appropriati delle aziende di gestione dei 5 Hotel appartenenti al sig. Cauzzi. Dopo una serie di azioni giudiziarie intraprese dalle società del Cauzzi e dallo stesso personalmente contro il gruppo Catapano e la società Immobilivacanze, inizialmente non fortunate a causa della negligenza del suo primo avvocato di Napoli, il Cauzzi senza rinunciare alla proprie aziende di gestione cadute in mani dei Catapano, con la grande tenacia che lo contraddistingue ed avvalendosi di un nuovo legale che a tutt'oggi lo assiste, si sono raggiunti i seguenti risultati.
Per quanto riguarda l'Hotel la Contea di Marcaria, il Cauzzi di intesa con la società di leasing proprietaria dell'immobile è riuscita a togliere il possesso dell'Hotel al Gruppo Catapano. Oggi l'hotel è chiuso e ai Catapano è precluso l'accesso.
Nota: Dal giugno 2009 ad oggi il Gruppo Catapano non ha mai pagato alcuna mensilità di affitto e ciò ha causato il fallimento de La Contea srl
L'Hotel Hermes a seguito di istanza di sequestro da parte della Curatela del Fallimento immobilitalia con l'intervento fattivo ed anche in giudizio del sig. Cauzzi si è riusciti ad ottenere il sequestro dell'Hotel da parte del Tribunale di Cremona, con la nomina di custode nella persona del curatore. I Catapano oggi sono costretti a rendere conto della gestione al custode e sono obbligati a pagare il canone mensile di €. 10.000,00, somma che non hanno mai pagato e nemmeno per nessun Hotel del gruppo Cauzzi.
(Anche in questo caso, il mancato pagamento è stata la principale causa del fallimento)


L'Hotel Peschiera non è mai stato nel possesso del Gruppo Catapano, i quali in forza del fitto di azienda illegittima, ne hanno rivendicato la titolarità di gestione. Orbene essendo l'immobile pignorato con la nomina di un custode, da parte del tribunale di Verona, si è in fase di rilascio con azione giudiziale dell'immobile ed anche dell'azienda, con l'intento che quest'ultima possa essere restituita legittimante al sig. Cauzzi.

L'Hotel Margot di Canneto Sull'Oglio è in possesso e gestito dal sig. Cauzzi, per cui i Catapano non possono rivendicare alcuna titolarità, anche se hanno tentato di farlo sempre con atti falsi o illegittimi.
L'Hotel Touring di Desenzano è l'unico hotel in mano al Gruppo di Catapano. Il sig. Cauzzi ha posto in essere una serie di atti giudiziali diretti ad ottenere il rilascio dell'azienda da parte del Gruppo Catapano. Si spera che a breve si possa riuscire in tale intento.
In fede
Lino Cauzzi
Nato il 15/11/ 1942 a Cavriana (MN)
residente a Desenzano del Garda
via Ugo Foscolo, 16
Titolare e proprietario (come risulta dalle visure camerali) delle società di gestione e dei cinque alberghi: Hotel Touring, Hotel Peschiera, Hotel Margot, Hotel Hermes, Hotel La Contea

Ufficio Stampa:
Giuseppe Danielli
g.danielli@editricetaro.it

mercoledì 9 marzo 2011

Provincia Pz; Morero (Fli) su caso Di Lascio

"Senza voler fare i moralisti ad ogni costo, mi sembra che la “determina dirigenziale” della Provincia di Potenza che affida all’impresa della famiglia Di Lascio la fornitura di carburante per le auto blu della stessa, sia il classico specchietto per le allodole da mettere in primo piano per non parlare chiaramente di crisi politica e di litigi all’interno del PD partito di governo in Regione e Provincia". E' quanto afferma il capogruppo di Futuro e Libertà alla Provincia di Potenza, Giuseppe Morero.
Per Morero - più che mai è necessario pensare ad un nuovo rapporto tra politica e morale. Alla politica spetta precisare i valori fondamentali di ogni Comunità. L’impegno politico ha come fine specifico il bene di una comunità pubblica intendendo il bene comune come bene generale e non come somma di interessi particolari e personali. Una dottrina morale e civica dovrebbe avere una riflessione articolata sulla persona umana identificando in essa il suo punto di partenza, il suo punto di arrivo ed il ineludibile punto di riferimento. Lo Stato, la Politica, l’ Economia, il Lavoro, la Città devono essere al suo servizio. E’ pienamente da accogliere la tesi Kantiana per la quale la persona deve essere considerata sempre come fine mai unicamente come mezzo".
Per l'esponente finiano "il criterio morale fondamentale dell’agire politico è quello di promuovere il bene comune: vale a dire il bene di tutto l’uomo, il bene di ogni uomo e di tutti gli uomini (e quindi non solo personali o di filiera) . Valori quali la vita, la libertà, la famiglia, la cultura, l’economia, il lavoro che sono fattori essenziali della vita democratica possono essere tutelati ed incrementati solo attraverso l’assunzione di un metodo generale con cui si compiono le scelte politiche consistenti nella responsabile collaborazione e partecipazione di tutti. Bisogna avere uno stile politico coraggioso e innovatore che deve essere in linea con quello che la Tradizione Classica e il Nuovo Testamento chiamano Parresia, cioè la libertà di chiamare le cose con il loro nome e di rifiutare l’accidia politica che intende liquidare sulla base del dogma del pari valore di ogni opinione o credenza qualunque tipo di proposta senza declinare le ragioni per cui quel rispetto vada concesso".

fonte: basilicatanet

Cascio smentisce se stesso sullo scandalo delle auto blu

Il presidente dell'Assemblea regionale siciliana aveva dichiarato in una intervista a "Presa diretta" di aver scoperto auto blu che facevano "300 metri al litro". Ora, dopo la reazione dei deputati, ritratta tutto: "Mai constatato situazioni di illegalità"
Clamorosa marcia indietro del presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio, sulla denuncia delle auto blu che "facevano 300 metri con un litro". Con una lunga comunicazione letta all'Assemblea dal vicepresidente di turno - Cascio è all'estero - il presidente ha smentito se stesso, ovvero le sue dichiarazioni andate in onda nella trasmissione "Presa diretta" di RaiTre, e ha dichiarato di non essere mai stato a conoscenza di alcuna "situazione di illegalità o illegittimità" nell'uso delle auto blu dell'Ars.
"Il presidente Cascio - ha detto in aula il vicepresidente Santi Formica - precisa che i riferimenti esplicitati nel corso dell'intervista, in taluni casi, erano in realtà stati manifestati fuori onda e tendevano ad evidenziare, anche attraverso il ricorso a un linguaggio "forte" ed a paradossi, le misure di risparmio unanimemente decise in Consiglio di Presidenza". Sulla questione più scottante, quella del consumo di benzina delle auto blu, Cascio fa sapere che "non era sua intenzione offendere la classe politica presente a Palazzo dei Normanni e che qualsiasi interpretazione di questa natura è assolutamente lontana dal suo sentire e, quindi, infondata". Non solo, ma il presidente dichiara di non aver mai dovuto "rimuovere o colmare situazioni di illegittimità o di illegalità, poiché, ove se ne fossero intraviste, e così non è stato, tali eventuali situazioni sarebbero state denunciate alle autorità competenti".
Infine, Cascio afferma che, "se le sue parole hanno involontariamente recato offesa alla sensibilità degli onorevoli colleghi, se ne rammarica e chiede scusa per le espressioni infelici che hanno potuto mettere in cattiva luce l'istituzione dell'Ars".

fonte: repubblica

Crema, un imprenditore sull'Alfa 159 col lampeggiante per evitare le code

L'uomo, 37 anni, è stato denunciato: a bordo dell'auto aveva anche una pistola finta, riproduzione
di una Sig Sauer, priva di tappo rosso, e con un coltello a serramanico con lama di 19 centimetri

Un commerciante di 37 anni, A.R.M, è stato trovato dai carabinieri di Vailate (Crema) alla guida di un'auto con il lampeggiante blu delle forze dell'ordine e in possesso di un coltello. Per questo è stato denunciato. I militari sono stati informati del fatto che in zona era stata notata più volte una grossa auto blu dotata di lampeggiante attraversare a velocità sostenuta il centro del paese. Gli accertamenti hanno escluso che si trattasse di un funzionario pubblico che arbitrariamente rientrava a casa con il veicolo di servizio.

I carabinieri hanno anche saputo che l'uomo portava con sé una pistola infilata nella cintura. Hanno quindi rintracciato il veicolo e, quando il proprietario è arrivato a prenderlo, l'hanno controllato. E' risultato che l'Alfa Romeo 159 blu è intestata alla ditta di cui è amministratore, con sede in provincia di Brescia. A bordo sono stati trovati il lampeggiante usato dalle forze dell'ordine e un coltello a serramanico lungo 19 centimetri. In casa sua è stata recuperata la pistola, una replica della Sig Sauer modello P226, con canna priva del tappo rosso. Accompagnato in caserma, gli è stata contestata la violazione della legge sulle armi per la detenzione delle armi ed è scattata la denuncia per usurpazione di funzioni pubbliche.

Fonte: repubblica

Sicilia, presidente ARS denuncia cresta su benzina auto blu poi si scusa

(Adnkronos) - Cascio, ha concluso Formica, sottolinea che, "se le sue parole hanno involontariamente recato offesa alla sensibilita' degli onorevoli colleghi se ne rammarica e chiede scusa per le espressioni infelici che hanno potuto mettere in cattiva luce l'istituzione dell'Ars". Una lettera di scuse, che per il gruppo di Fli all'Ars pero' non basta.

"Prendiamo atto delle scuse del presidente dell'Ars dicono in una nota i parlamentari di Futuro e Liberta' -, tuttavia non sono sufficienti: gli chiediamo pure di dimostrare la fondatezza delle sue accuse, facendo i nomi di chi ha commesso illeciti e di chi avrebbe lucrato attraverso la cosiddetta cresta sui carburanti delle auto di servizio''. Inoltre il gruppo di Fli sollecita Cascio ''a portare ed illustrare dettagliatamente in Aula il bilancio dell'Ars in nome della correttezza e trasparenza da lui tanto invocata. A questo punto - concludono - chiarezza la pretendono tutti i deputati e tutti i siciliani che si sono sentiti offesi".

Fonte: libero

Uso dell'auto blu per fini privati, niente illecito se occasionale

di Giuseppe Amato Non e' configurabile il peculato in caso di uso episodico ed occasionale dell'autovettura di servizio per fini diversi da quelli istituzionali.La Cassazione adotta un’interpretazione equilibrata in tema di peculato nel caso di utilizzi impropri dell’autovettura di servizio.

La Corte ritiene che non sia configurabile il reato di peculato d’uso (articolo 314, comma 2, c.p.) in caso di uso momentaneo di un'autovettura di ufficio, anche se per finalità, reali o supposte, non corrispondenti a quelle istituzionali, quando si sia trattato di un uso episodico ed occasionale, non caratterizzatosi, quanto a consistenza (distanze percorse) e durata dell’uso, in fatti di effettiva “appropriazione” dell’autovettura di servizio, suscettibili di recare un concreto e significativo danno economico all’ente pubblico (in termini di carburante utilizzato e di energia lavorativa degli autisti addetti alla guida) ovvero di pregiudicarne l’ordinaria attività funzionale [in termini, di recente, Cassazione, Sezione VI, 10 gennaio 2007, Stranieri].

Il fatto, semmai, può rilevare solo contabilmente o disciplinarmente.

Proprio in applicazione di tale principio, il giudice di legittimità ha rigettato il ricorso del pubblico ministero avverso la sentenza del Gup che aveva dichiarato il non luogo a procedere nei confronti degli assessori di un comune, chiamati a rispondere del reato di peculato d’uso, sul rilievo del numero assolutamente contenuto di episodi di indebito utilizzo dell’autovettura, che peraltro era rimasta sempre nella disponibilità funzionale dell’amministrazione.

(Sentenza Cassazione penale 24/02/2011, n. 7177)
Fonte: ipsoa

martedì 8 marzo 2011

FISCO: FISCOEQUO.IT, TASSARE USO PRIVATO AUTO BLU, 68 MLN A ERARIO

(ASCA) - Roma, 7 mar - Secondo la legge l'uso privato dell'auto blu andrebbe tassato. Basterebbe applicare ai beneficiari di auto blu le norme del nostro ordinamento tributario, che non prevedono alcuna espressa esclusione per tali benefit. L'erario potrebbe cosi' contare su un gettito di almeno 68 milioni di euro l'anno. E' quanto sostengono i superesperti fiscali di fiscoequo.it, il sito ufficiale dell'associazione Lef (legalita' e equita' fiscale).

L'uso privato con autista dell'auto di servizio da parte di un pubblico ufficiale costituisce senza dubbio un fringe benefit, cioe' un emolumento in natura, che integra i suoi compensi e va tassato in base al criterio del valore normale fissato dall'art. 9 del tuir. Considerando solo le cosiddette auto 'blu blu', cioe' quelle di rappresentanza in uso esclusivo ad autorita' varie e alte carico dello Stato, degli enti territoriali e della Pa, si potrebbero recuperare all'erario 68 milioni l'anno ipotizzando un uso privato del mezzo del 30%.

L'auto blu nel nostro paese - scrivono ancora gli esperti di fiscoequo.it - e' uno status simbol. Un vero e proprio esercito di politici, amministratori di societa' pubbliche e dirigenti della Pa ne godono i benefici. Nelle finanziarie degli ultimi 10 anni sono state introdotte norme per circoscrivere il numero dei beneficiari, ma stando alle rilevazioni del ministero della Pa dell'ottobre scorso sono 5.000 le sole auto 'blu blu'. Visto che e' difficile circoscrivere e contenere il fenomeno, sarebbe ora di iniziare almeno a tassarle come fringe benefit.

Fonte: ASCA

Il dibattito nel PD vola sempre più in alto

I 3.679 euro di multe presi dall’auto blu di un onorevole quando era nella Margherita, e ovviamente mai pagati, ora le deve pagare il Partito democratico?

L’alata questione lacera le coscienze del centrosinistra siciliano.

Fonte: Piovono rane

"Quelle auto blu facevano 300 metri con un litro

La denuncia del presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Francesco Cascio (Pdl). "Quando sono arrivato ho fatto fare una media dei consumi, e sono venute fuori queste cifre. Qualcuno faceva la cresta"
di EMANUELE LAURIA

Trecento metri con un litro di benzina. Neppure una Bentley o una Lamborghini consumano tanto. Addirittura più dispendiose sono, anzi sarebbero, le autoblù dell’Assemblea regionale. Al punto da spingere lo stesso presidente dell’Ars, Francesco Cascio, a una clamorosa denuncia televisiva: fra deputati e autisti qualcuno, fino a non molto tempo fa, "faceva regolarmente la cresta". Un j’accuse pronunciato davanti alle telecamere di Presa Diretta, il programma di Raitre condotto da Riccardo Iacona che ha dedicato un reportage a sprechi e clientele in Sicilia.

"Quando sono diventato presidente del parlamento siciliano, nel 2008 - afferma Cascio - ho cominciato a setacciare anche le spese più banali, incluse quelle delle vetture di servizio. Assieme al mio capo di gabinetto ho preso il libro dei carburanti, e ho fatto il raffronto fra i chilometri percorsi dalle auto e il consumo dichiarato". La domanda dell’intervistatore: "Ha avuto l’impressione che si facesse la cresta?". La risposta del presidente dell’Ars: "Le pare credibile che si percorressero appena 300 metri con un litro? È normale, qualcuno faceva la cresta". Cascio afferma che, solo grazie alla sua decisione di togliere le autoblù ai presidenti di commissione e di assegnare un budget fisso a chi invece continua ad usufruirne, la spesa per le macchine di servizio è diminuita. Il risparmio stimato dal numero uno di Palazzo dei Normanni è pari a 400 mila euro.

Cascio, nel corso del suo intervento, non ha risparmiato parole poco lusinghiere nei confronti dei colleghi che si sono opposti alla legge di riduzione del numero dei deputati (da 90 a 70). "Mi hanno preso a sputazzate. I parlamentari mi vogliono uccidere - ha affermato -, questa cosa non la accettano. Mi hanno detto: “Perché non rinuncia allo stipendio invece di rompere il c... a noi?”. Il problema è che c’è gente che fa il parlamentare e non ha un lavoro: se dovesse tornare alla sua vita di prima, avrebbe difficoltà... Ma il mio è un ragionamento complessivo, dalla Sicilia può partire un messaggio importante. Non c’è un consiglio regionale che da quando è stato creato ad oggi ha ridotto di un solo deputato il numero dei parlamentari. Noi abbiamo l’occasione di autodeterminarci: non soltanto per ridurre i costi ma anche per aumentare la funzionalità dell’organo legislativo".

Fonte: Repubblica

Renzi va fuori strada sulle auto blu Boni: «Risparmieremo 700mila euro»

L’attacco (gratuito) al Consiglio regionale lombardo arriva dalle frequenze di Radio 105. Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, spara a zero sulla questione delle auto blu e sulla decisione presa dalla Regione Lombardia di stanziare 60mila euro di rimborsi per quei politici che rinunciano al benefit della macchina. «È una vergogna» se ne esce fuori parlando dai microfoni della sala di registrazione, lapidario. «Sessantamila euro sono tanti soldi - insorge Renzi via etere -. L’idea che ci siano persone che prendono quei soldi, che sono più di quanto prende il sindaco di Firenze, di Milano, di Torino, di Roma, mi sembra un atteggiamento allucinante. Questo perché i Consigli regionali hanno troppo potere».
Per quanto lo riguarda lui non ha rinunciato all’auto blu, «che poi è un’auto elettrica», ma spiega di utilizzarla solo quando va fuori Firenze, «per il resto cerco di girare in bicicletta o in autobus». Benissimo, ma questo non lo autorizza a sparare sentenze contro gli altri. Soprattutto se mal informato su come funzionano le cose. A mettere chiarezza sull’argomento è la presidenza del Consiglio regionale che spiega da dove spuntano quei 60mila euro e come si articola il regolamento dei rimborsi per il trasporto al Pirellone. «Renzi non sa di quello che parla» controbatte il presidente del Consiglio lombardo Davide Boni. «E non ha visto la delibera, che allinea l’Ufficio di presidenza alla giunta regionale: il rimborso c’è sempre stato ma prima non era normato».
Entrando nello specifico delle cifre, Boni puntualizza che si tratta «di 60mila euro lordi all’anno per cinque componenti», che vanno a sostituire le auto blu cui si è rinunciato l’anno scorso. E ovviamente la scelta dei rimborsi conviene alle tasche regionali: «A fine quinquennio - aggiunge Boni - il risparmio sarà di 700mila euro, cioè circa il 60% di quanto si spendeva prima». Da qui il sospetto che «le parole di Renzi siano in realtà un regolamento di conti interno al Pd, perchè ricordo che nell’ufficio di presidenza siedono anche Filippo Penati e Carlo Spreafico», esponenti del Partito democratico.
Fonre: il Giornale

lunedì 7 marzo 2011

Chi paga le multe alle auto blu?

Settemila euro di multe da pagare e altri debiti, per un totale di 21 mila euro, ereditati dal gruppo della Margherita. È il conto intorno al quale litigano i deputati del Pd all'Ars. Parte del debito è costituita da contravvenzioni elevate alle autoblù. In particolare ci sono 3.700 euro di multe che gravano sulla vettura che era nella disponibilità di Francantonio Genovesedi EMANUELE LAURIA

Multe non pagate per 3.700 euro, appioppate all'auto blu di Francantonio Genovese lungo il tragitto fra Palermo e Messina. C'è anche una lite economica, una discussione su un conto rimasto in sospeso, dietro lo scontro all'interno del gruppo del Pd all'Assemblea regionale. Questione solo apparentemente banale, visto lo spessore dei protagonisti. E comunque capace di suscitare, nell'agitata due giorni di confronto a Palazzo dei Normanni, una violenta contrapposizione fra le fazioni in conflitto. La parola d'ordine, nel Pd, è adesso "tregua". E del caso Genovese si sussurra appena, con un solo commento che accomuna tutti, da rinfacciare ai rispettivi avversari: "Miserie".

Fatto sta che la vicenda è piombata prepotentemente sul tavolo delle riunioni dei democratici, convocato dopo il malessere espresso in particolare dalla corrente "Innovazioni" per la linea politica e la gestione del gruppo da parte del presidente Antonello Cracolici. E, a un certo punto, è stato il vicecapogruppo Franco Rinaldi, esponente di "Innovazioni" (e cognato di Genovese), a porre il problema di alcune pendenze inevase, per un totale di 21.957 euro, che il Pd ha ereditato dal vecchio gruppo della Margherita. All'interno di questa somma ci sono 14.682 euro di versamenti contributivi per i dipendenti del gruppo.

Ma una quota rilevante del debito, 7.120 euro, è relativa a multe prese dagli autisti delle vetture di servizio. E, scendendo ancor più nel dettaglio, è di 3.679 euro l'importo riconosciuto, ormai iscritto a ruolo, dovuto dal gruppo della Margherita per le contravvenzioni elevate alle due automobili in uso, dal 2001 al 2005, a Genovese. Il quale usufruiva dell'auto blu nella qualità di tesoriere, con una decisione presa in autonomia dai vertici del gruppo, allora guidato da Giovanni Barbagallo.

Gli enti creditori sono per lo più Comune e prefettura di Messina: almeno nove le multe non pagate. Non ancora sindaco di Messina, e non ancora segretario regionale del Pd, Genovese ha mantenuto per anni questa pendenza nei confronti delle istituzioni della sua città. È il gruppo parlamentare, con i trasferimenti da parte dell'amministrazione dell'Assemblea, a far fronte di solito a questo genere di spese: la collettività, insomma, paga non solo le auto blu in dotazione ai deputati ma anche gli eccessi di velocità e altre infrazioni commesse dai loro autisti.

Ma le cartelle esattoriali relative al vecchio debito in carico alla Margherita sono arrivate solo nelle settimane scorse e - secondo la logica della continuità - ad addossarsene l'onere dovrebbe essere il gruppo del Pd, discendente dalla formazione di Rutelli. E però Cracolici e i suoi non hanno intenzione di saldare quel conto. Mercoledì mattina, nella stanza del capogruppo, l'orientamento era chiaro: "Ds e Margherita, come soggetti giuridici, esisteranno ancora sino almeno al prossimo giugno: dunque, ognuno mantiene i suoi debiti", parola di Cracolici.

E altri colleghi della stessa corrente, come Filippo Panarello, ricordavano non proprio a caso che il gruppo del Pd, a inizio legislatura, aveva già dovuto tassarsi per pagare un altro debito portato in dote dalla Margherita, pari a 18 mila euro. Ogni deputato ha dovuto sborsare 700 euro, centesimo più centesimo meno. E ora i diessini d'origine non vogliono proprio rimettere mano al portafogli.

Anche perché su Cracolici, nel corso del confronto, sono piovute contestazioni del medesimo tenore: dall'uso della carta di credito del gruppo all'acquisto di un i-Pad fatto con i fondi comuni. Un corpo a corpo non proprio edificante, fra ex comunisti ed ex democristiani (ad un certo punto della contesa il capogruppo, estenuato, se l'è presa pure con De Gasperi), che - si affrettano a precisare i contendenti - nulla ha a che vedere con il dibattito politico in corso sulla legge elettorale e sull'appoggio tecnico o politico al governo Lombardo.

"Scissione? Cambio del capogruppo? Non se ne è mai parlato", ha spiegato il segretario Giuseppe Lupo al termine della due giorni di fuoco dei democratici di Sicilia. Ma gli sprechi rinfacciati l'uno all'altro la dicono lunga sul clima in casa Pd. Ora tutti sotto, a preparare l'assemblea del 13 marzo. Mettendo da parte, almeno per ora, i conti della serva.
Fonte: Repubblica

venerdì 4 marzo 2011

POLITICA: UIL, AUTO BLU CI 'COSTANO' 4,4 MLD L'ANNO

(ASCA) - Roma, 25 feb - Oltre 4 miliardi di euro l'anno.

Sarebbe questo il costo che lo Stato affronterebbe per la gestione del parco auto in servizio nella pubblica amministrazione, le cosiddette auto blu.

Dall'indagine condotta dalla Uil sui costi della politica emerge infatti che i costi di gestione del parco auto della Pubblica Amministrazione (auto blu e grigie), secondo una stima molto prudente, ammontano a circa 4,4 miliardi di euro nel 2010.

Una spesa consistente se confrontata con quella di altre voci. Per il sindacato guidato da Luigi Angeletti, infatti, per le consulenze, gli incarichi, le collaborazioni e le spese per i comitati e varie commissioni la spesa nel 2009 e' stata di 3 miliardi di euro. Per i compensi, le spese di rappresentanza, il funzionamento dei consigli di amministrazione, organi collegiali, delle Societa' pubbliche o partecipate ed Enti, locali e nazionali, si sono spesi nel 2010 2,5 miliardi di euro.

Il costo per la direzione delle 255 Aziende sanitarie e ospedaliere - secondo il sindacato che ha analizzato i dati delle amministrazioni pubbliche - e' di oltre 350 milioni di euro; mentre il costo dei Consigli di Amministrazione degli Ater/Aler e' di circa 40 milioni di euro. I costi per il personale contrattualizzato, di nomina politica, per le Segreterie di Presidenti, Sindaci e Assessori, secondo nostre stime, si aggirano intorno a 1,5 miliardi di euro l'anno.

Fonte: asca